Il colosso statale del gas russo Gazprom ha annunciato che le forniture di gas attraverso il Nord Stream saranno sospese dal 31 agosto al 2 settembre per “manutenzione”. La condotta collega la Russia con la Germania attraverso il mar Baltico con una capacità di 55 miliardi di metri cubi l’anno ma già ora funziona al 20% delle sue capacità dopo che Mosca ha deciso una riduzione dei flussi. Il gasdotto era già stato fermato in luglio per la manutenzione di una turbina sul cui ripristino si è poi scatenato un braccio di ferro tra Berlino e Mosca. Dopo l’annuncio il prezzo del gas è balzato a 257 euro per megawattora, in aumento di quasi il 7% rispetto alle quotazioni di ieri, già su valori record.

Il prezzo è in questo momento 11 volte superiore ai valori che solitamente caratterizzano questo periodo dell’anno. I costi crescenti dell’energia stanno mettendo in seria difficoltà tutte le industrie europee, ma in modo particolare quelle della Germania, paese fortemente dipendente dal gas russo. Operatori come Uniper che acquistavano gas dalla Russia ma ora si vedono costretti a reperirlo sul mercati a prezzi altissimi sono sull’orlo della bancarotta e mantenuti in piedi dal sostegno pubblico. La scorsa settimana il governo tedesco ha approvato una misura che consentirà di trasferire fino al 90% degli aumenti dei costi a carico dei consumatori finali dal prossimo ottobre Contestualmente Berlino ridurrà al 7% l’Iva su tutto il gas naturale per sostenere i cittadini di fronte all’aumento dei prezzi. Che comunque ci sarà, come ha precisato oggi il portavoce del governo, spiegando che il minor carico fiscale non è in grado di compensare interamente gli aumenti.

L’emergenza bollette sta inevitabilmente generando anche tensioni politiche. Oggi Wolfgang Kubicki, vice-presidente del partito liberale al governo insieme a Spd e Verdi, ha affermato che la Germania dovrebbe “aprire il gasdotto Nord Stream 2 il prima possibile, per riempire i nostri serbatoi di stoccaggio del gas per l’inverno. Non c’è motivo per non farlo”. La dichiarazione è stata criticata apertamente da diversi colleghi di partito. La condotta gemella del Nord Stream 1 è stata completata a inizio 2022 ma mai utilizzata poiché bloccata dopo l’invasione dell’Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che se la Germania vuole, il Nord Stream 2 è pronto per essere utilizzato. La Germania ha raggiunto un livello di riempimento dei suoi siti di stoccaggio di gas del 78% (Italia al 78,5%) in anticipo rispetto alle tempistiche abituali. Tuttavia l’Autorità energetica nazionale ha ammesso che in caso di interruzione completa dei flussi dalla Russia il paese avrebbe un’autonomia massima di tre mesi.

Articolo Precedente

Caos negli aeroporti europei: a questo punto si impone una riflessione

next
Articolo Successivo

Modelli economici alternativi impossibili da realizzare? Colpa del pragmatismo

next