Gaffe o ripicca? La sonnacchiosa giornata agostana del microcosmo Twitter italiano, luogo in cui Carlo Calenda è da sempre molto attivo, ha subito un improvviso scossone nel primo pomeriggio. Per molti era un segreto di Pulcinella ma il leader di Azione se l’è lasciato (volutamente) scappare: l’account “Yoda, @PoliticaPerJedi” farebbe capo a Filippo Sensi, deputato Pd ed ex portavoce di Matteo Renzi. Nel replicare ad un tweet del fantomatico Yoda in cui si leggeva “Only a Sith deals in absolutes”, Calenda lo chiama appunto Filippo. Al che Yoda risponde a sua volta “Filippo?”. Dopo di che cala il silenzio per qualche ora.

Filippo Sensi, possiede l’account ufficiale @Nomfup, acronimo che sta per “Not my fucking problem” ed è anche un blog di comunicazione politica. Da qui interviene due ore dopo per ribadire di non essere lui il Filippo a cui si riferisce Calenda.

Ma la toppa sembra peggio del buco e su Twitter si scatena il finimondo (se non ve ne siete minimamente accorti è normale, ndr). La voce #filippo finisce in “tendenza”, ovvero diventa uno degli argomenti più discussi sul social e le prese in giro si sprecano.

L’account @nomfup è in funzione dal 2010, @PoliticaPerJedi dal 2016. Quando Renzi albergava a palazzo Chigi l’account ufficiale di Sensi veniva incensato, a torto o a ragione, come fulgido esempio di moderna comunicazione politica. “Autoironico e dissacrante, parla del cambio di passo nella comunicazione politica legato alle nuove potenzialità tecnologiche che consentono una disintermediazione, una possibilità di rivolgersi direttamente ai cittadini”, scriveva un sobrio Il Sole 24 Ore nell’aprile 2016. Politicamente parlando l’account @PoliticaPerJedi sembra rifarsi ad un “Blairismo all’italiana” con 20 anni di ritardo.

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