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Paul Haggis rompe il silenzio dopo l’arresto: “Sono innocente e non ho mai commesso alcuna violenza sessuale”

Il regista premio Oscar per Crash, arrestato alcune settimane fa per violenza sessuale mentre era in Puglia per partecipare ad un festival, ha raccontato a Repubblica la sua versione dei fatti e dei fari puntati addosso per un reato infamante che dice di non avere mai commesso

di Davide Turrini

“Sono innocente e non ho mai commesso alcuna violenza sessuale”. Ecco la versione di Paul Haggis. Il regista premio Oscar per Crash, arrestato alcune settimane fa per violenza sessuale mentre era in Puglia per partecipare ad un festival, ha raccontato a Repubblica la sua versione dei fatti e dei fari puntati addosso per un reato infamante che dice di non avere mai commesso. Del resto, come riporta il quotidiano del gruppo Gedi, la giudice Wilma Gilli di Brindisi ha sentenziato in prima istanza “assenza di violenza e costrizione” mentre gli investigatori avevano puntato la loro attenzione sul fatto che sembra essersi trattato di “una storia che ruota attorno al concetto di consenso”. Haggis afferma che nonostante le due settimane di arresti domiciliari è sempre restato sereno perché sapeva “di non aver commesso alcun reato” e di aver sempre “avuto fiducia nella giustizia”.

Quando il giornalista chiede al regista se rifarebbe tutto ciò che fatto, Haggis risponde: “Come ho detto alla giudice, il mio primo errore è stato permettere a qualcuno che conoscevo appena di venire a trovarmi. E’ stata una stupidaggine. Il secondo errore è avvenuto l’ultima mattina, quando è accaduta una cosa che ho trovato particolarmente spiacevole e ho deciso di troncare questa situazione. Ho portato quella donna all’aeroporto alcune ore prima del suo volo. Ma, sì, sono arrabbiato con me stesso per questi errori. Però non riesco ancora a capire cosa abbia portato a queste accuse false contro di me”. Successivamente il premio Oscar precisa che “sia giusto dimostrare il massimo rispetto per i magistrati” e che è “d’accordo con le conclusioni alle quali è arrivata la giudice Gilli sulla versione della mia accusatrice”. Poi precisa, rispetto alla sua accusatrice: “Durante il suo interrogatorio, mi è sembrata sempre molto preparata, come se avesse fatto le prove. Tutt’altro che fragile o soggiogata, come ha affermato”.

Infine, Haggis si pone alcune domande rispetto al sistema giudiziario italiano. Intanto spiega che il sistema gli “è sembrato efficiente”, però sottolinea alcune aspetti che reputa molti pericolosi per la reputazione di un individuo: “Com’è possibile che nel vostro Paese si possa iniziare un processo anche quando l’accusa non è corroborata da prove certe. Mi sembra strano e ingiusto che persone innocenti possano essere processate per anni. La reputazione di una persona si costruisce in una vita, ma può essere distrutta in un minuto, anche da un’accusa del tutto infondata come questa”. Il regista ha poi ricordato all’intervistatore come lavorando in teatro, tv e cinema da oltre quarant’anni, ha collaborato, “con migliaia di donne”. Haggis ricorda di essere stato sposato due volte e di aver “avuto relazioni e grandi amicizie con decine di donne”, ma che “nessuna è mai andata dalla polizia o da un pubblico ministero per denunciarmi, in nessun Paese”. Non manca, poi, una stoccata verso Scientology, da cui il regista si è dissociato alcuni anni fa dopo averne fatto parte da tempo: “So che sono capaci di qualsiasi cosa. Se parli contro di loro, useranno qualsiasi mezzo per distruggere la tua reputazione, la tua carriera e la tua famiglia”.

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