Il premier Mario Draghi, il ministro dell’Economia Daniele Franco, quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani. A Palazzo Chigi, riuniti, a poche ore dall’inizio del consiglio dei ministri in cui si parlerà di due temi fondamentali: super Green Pass (ovvero esteso a tutti i lavoratori, con la questione dei tamponi ad agitare i rapporti tra esecutivo e sindacati) e le misure da adottare per evitare o quantomeno lenire la stangata sulle bollette degli italiani. Il vertice (iniziato alle 9 nella sede del governo e finito intorno alle 10.30) si inserisce serve proprio in quest’ultimo solco: nella serata di ieri si è parlato di un decreto ad hoc già nel consiglio dei ministri fissato per le 16, con uno stanziamento straordinario di circa 3 miliardi utile a neutralizzare i rincari che accompagna un intervento deciso per eliminare gli oneri di sistema dalle voci che compongono le bollette. Non prevista, stando a quanto riferito da fonti di governo alle agenzie di stampa, alcuna riduzione dell’Iva, che invece potrebbe arrivare in manovra. Non è detto, poi, che la misura ad hoc sia una sola, visto che sul tavolo resta l’ipotesi di un mix di interventi, magari differenziati tra le varie fonti di energia. Di certo lo studio delle misure adatte è ancora in corso, tanto che da Palazzo Chigi fanno sapere che il vertice è stato convocato proprio per ragionare e chiudere la partita. Per quanto riguarda i tempi, invece, il decreto in questione non arriverà oggi sul tavolo del consiglio dei ministri, ma per intervenire – sottolineano – c’è tempo fino al 30 settembre.

Un incontro che arriva dopo il pressing sul governo da parte di tutto l’arco parlamentare e anche dall’Unione europea, con il commissario all’Economia Paolo Gentiloni che ha chiesto ai Paesi di attivare un ‘ombrello’ che aiuti a limitare i costi della transizione energetica. Il governo si sta muovendo in questa direzione, come confermato dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani nell’odierno intervento a Radio Anch’io: “Va riscritto il metodo di calcolo” delle bollette energetiche, “lo stiamo facendo in queste ore” ha detto il responsabile del Mite, secondo cui sulle bollette dell’energia “c’è da mitigare l’aumento del trimestre, che c’è in tutto il mondo, e all’80% dipende dall’aumento del gas. Poi c’è da mettere in piedi un intervento più strutturale – ha aggiunto Cingolani – Bisogna ragionare su come è costruita una bolletta, va riscritto il metodo di calcolo. Lo stiamo facendo in queste ore”.

Il ministro poi ha ripetuto che sui rincari “non è questione di parole ma di mercato: è sotto gli occhi di tutti che il gas sta aumentando in maniera costante, essendo la materia prima per produrre elettricità noi ne abbiamo un effetto importante sulla bolletta. Circa l’80% degli aumenti vengono dal gas” ha spiegato. A sentire Cingolani la strada è solo una: “C’è da mitigare innanzitutto il trimestre che a fine mese chiude e avremo i numeri precisi ma sappiamo che l’aumento è importante. Questo succede un po’ in tutto il mondo, in tutta Europa. Siamo in compagnia perché è un mercato globale. C’è da mettere in piedi un intervento strutturale”. Che può passare dall’eliminazione o modifica degli oneri di sistema? “Quello nell’immediato – ha risposto – La questione strutturale è diversa: bisogna ragionare su come viene costruita e calcolata la bolletta. Ogni Paese ha la sua ricetta. Va un po’ riscritto il metodo di calcolo, lo stiamo facendo in queste ore. Stiamo lavorando“.

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