Walter Magnifico ha attraversato da protagonista due decenni interi della pallacanestro italiana, toccandone altri due. Esordio giovanissimo nel 1979 con la Fortitudo in A2 e ultima partita in A1 con Pesaro addirittura nel 2001. Oggi uno dei più grandi giocatori del nostro basket compie 60 anni. A metà anni Ottanta Magnifico ha sfiorato l’America, quando l’Nba non era roba da europei, invece è rimasto in Italia a collezionare record individuali, dimostrando sempre di essere un atleta completo e di una continuità impressionante. Dopo essere stato per 19 stagioni (due scudetti, altrettante Coppe Italia e una Coppa delle Coppe) con la Victoria Libertas Scavolini, si è fermato a vivere con la famiglia a Pesaro. Nelle Marche fa l’allenatore e il responsabile del club dilettantistico Real Magnifico Basket Club e dalla scorsa estate è tornato nella dirigenza della VL, che dopo un periodo complicato quest’anno è arrivata alla finale di Coppa Italia persa con Milano.

Magnifico, la sua carriera da giocatore è stata lunghissima e i suoi numeri sono incredibili. Ventidue campionati di serie A, 760 partite giocate (5° posizione assoluta), 9.189 punti realizzati (9°) 4.246 rimbalzi catturati (2°), 20 mila circa minuti giocati (3°) e 3.458 tiri da 2 punti realizzati (3°). Ma qual è il record che le piace di più?
Forse i minuti giocati perché per stare sul campo così tanto significa che ho sempre trovato un allenatore che ha scelto di schierarmi. Le statistiche individuali fanno piacere ma vanno inserite in quello che la squadra ha ottenuto, quindi mi inorgogliscono soprattutto i miei numeri durante i playoff, che è la parte più bella e competitiva della stagione. In tutti gli anni di Pesaro solo una volta non siamo andati ai playoff e undici volte abbiamo raggiunto almeno la semifinale. Tra campionato e coppe varie siamo andati in finale per 17 volte con solo cinque titoli conquistati, ma arrivare all’atto conclusivo così spesso dimostra quanto di buono abbia fatto insieme ai miei compagni, ai miei amici.

Tantissimi anni a Pesaro, ma ha avuto una breve esperienza anche con la Virtus Bologna, dove ha vinto una Coppa Italia. Si aspettava che le V Nere conquistassero lo scudetto 2021?
La Virtus era l’unica squadra che poteva competere con Milano e lo ha fatto davvero. È arrivata alla sfida con Milano in condizione fisiche eccezionali e con una determinazione che si portava dietro dall’anno passato. Lo scudetto è nato proprio la stagione precedente.

È stato ad un passo dall’America. Uno dei primi giocatori italiani a essere cercati da una squadra professionistica Nba. Nel 1986 dopo i Campionati mondiali in Spagna ha ricevuto l’invito dagli Atlanta Hawks di coach Mike Fratello per disputare la Summer League.
Sono andato là con Gus Binelli per dieci giorni. Ero molto stanco, venivo da una stagione intensa ma è stata un’esperienza straordinaria. Allora l’America del basket era differente, c’erano meno club e tutti composti da campionissimi. Qualche anno dopo all’inizio fece fatica persino Drazen Petrovic. Nel 1986 sembrava che l’Nba volesse rubare giocatori dal nostro campionato e pareva una cosa negativa che fossimo andati là in prova. Fiba e Nba erano allora come cane e gatto. Anche il regolamento era assurdo, se fossi andato un anno negli States poi sarei potuto tornare in Italia a giocare soltanto come straniero. Oggi l’Eurolega come sviluppo del gioco e situazioni tattiche è meglio dell’Nba.

Fu scoperto dal bidello della scuola media di San Severo a Foggia.
Cosimo Morfeo non c’è più ma non smetto mai di ringraziarlo. A 10 anni mi ha insegnato tutti i fondamentali, ogni giorno me li faceva provare e riprovare per ore. Per me fu come un padre. Oggi ci sono bravi istruttori, ma è cambiato tutto. I bambini vanno emozionati sennò dopo mezz’ora si annoiano. San Severo è in A2. Quando giocavo io negli anni Settanta era in C o al massimo in B. Ho esordito a 14 anni e a 15 in C ho fatto 33 punti in una partita. I risultati di oggi potrebbero fare da traino a tutta la provincia di Foggia, un modo per portare i ragazzi a fare sport togliendoli da situazioni pericolose. La mia famiglia d’origine vive ancora là, vorrei sempre parlare bene della mia terra, ma non è sempre facile farlo. Io ho fondato la mia Real Magnifico a Pesaro, ma non credo sia impossibile riproporre una cosa del genere a Foggia, servono però aiuti dagli sponsor e dall’amministrazione.

Due medaglie europee con la Nazionale italiana tra 1985 e il 1991 e soprattutto ha partecipato alle Olimpiadi. Gli azzurri sono impegnati nel Preolimpico, sono anni che non partecipiamo ai Giochi. Come vede questa squadra?
La mia esperienza olimpica a Los Angeles è stata il top della carriera. Siamo stati ad un passo dal giocare la semifinale con gli Stati Uniti. Per la Nazionale italiana non sarà semplice qualificarsi per Tokyo, l’ostacolo Serbia non è facilmente superabile: servirà un’Italia perfetta e un avversario distratto per poter sperare. Quando in squadra avevamo 3-4 giocatori Nba non ce l’abbiamo fatta, chissà che questa volta vada diversamente, magari si crea un’alchimia speciale.

Foto in evidenza dal canale Youtube di Vuelle Pesaro

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