Ieri il pasticcio della Lombardia con la sospensione della seconda dose eterologa dei vaccini e la successiva marcia indietro, oggi la “ribellione” della Campania. Con il governatore, Vincenzo De Luca, che dice no al mix di vaccini. “La Regione Campania ritiene necessario fare scelte chiare. Da oggi, non somministreremo più dosi di vaccino a vettori virali, a nessuna fascia di età. Proseguono Pfizer e Moderna. Chi ha fatto la prima dose di Astrazeneca sopra i 60 anni, può completare il ciclo con Astrazeneca. Per i soggetti sotto i 60 anni (tranne che per chi è alla 12ma settimana) non si somministrano vaccini diversi dalla prima dose, sulla base di preoccupazioni scientifiche che invieremo al Governo. Sollecitiamo risposte senza le quali manterremo la linea di rifiuto del mix vaccinale”. Oggi però il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva chiesto alle Regioni di allinearsi alla decisione del governo dopo il parere del Cts sull’uso del vaccino sviluppato dall’Università di Oxford che innesca, in rari casi, insolite e complesse trombosi soprattutto in giovani. Un parere arrivato dopo alcuni casi di trombosi e in particolare quella che ha colpito Camilla Canepa, su cui sono in corso le indagini della procura per stabilire cosa è successo e perché. Sul punto oggi si è espresso anche il premier Mario Draghi: “Dopo aver sentito Figliuolo posso rassicurare che il piano vaccinale continua: non ci sono incertezze né timori che non possa andare in porto”.

“Le vicende degli ultimi giorni relative all’uso del vaccino Astrazeneca cambiano in modo radicale il livello di fiducia, le sensibilità e la stessa disponibilità dei cittadini in relazione alla campagna vaccinale. Occorre dunque ricostruire il rapporto di fiducia verso lo Stato, oggi fortemente compromesso. Al tal fine sarebbe irresponsabile ogni atteggiamento di minimizzazione dei problemi. La realtà è che da oggi cambia completamente la programmazione vaccinale – sottolinea De Luca – È indispensabile, allora, una radicale semplificazione. Si chiariscano i ruoli. Si riconduca la funzione del Commissario a un lavoro esclusivamente tecnico-operativo, relativo alla distribuzione dei vaccini. Si riconduca la comunicazione medico-scientifica al solo ministero della Salute, che deve assumersi la responsabilità di fornire gli orientamenti, facendo parlare una sola persona incardinata nel ministero stesso – aggiunge – Davvero il livello di confusione esistente rischia di pregiudicare lo stesso prosieguo della campagna vaccinale. Auspichiamo che da oggi in poi, da parte degli organi centrali, siano eliminate, nella comunicazione, espressioni del tipo: “è raccomandato”, “è consigliato”, “è preferibile”, ma si dica semplicemente; “è consentito”, o “è vietato””. Oggi tra l’altro ha suscitato più di una perplessità l’intervista – poi corretta – di Marco Cavaleri, responsabile della task force sui vaccini dell’Ema. Intervistato dalla Stampa, alla domanda se sia meglio vietare Astrazeneca anche agli over 60 aveva risposto “sì”: “È un’opzione che molti Paesi come Francia e Germania, considerano alla luce della maggiore disponibilità dei vaccini a mRna”, evidenziando però che “gli incidenti sono stati rarissimi dopo la prima dose” e che la seconda, nonostante ci siano “meno dati”, “nel Regno Unito sta andando bene”.

“A questo pasticcio che è stato fatto si cerca di rimediare proponendo la doppia vaccinazione. Personalmente penso che dal punto di vista immunologico scientifico non ci dovrebbero essere problemi, ma rimane il fatto che implementiamo una misura che dal punto di vista sperimentale non è supportata da dati” ha detto Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all’università di Padova, intervenendo a Mezz’ora in più su Raitre. Il mix di vaccini – per immunizzare in Italia gli under 60 anni che hanno ricevuto la prima dose di Astrazeneca – è già una realtà in alcuni paesi. In Canada la procedura è stata autorizzata dalle autorità sanitarie qualche giorno fa. Chi ha ricevuto una prima dose del composto sviluppato dai ricercatori di Oxford e commercializzato da AstraZeneca, per la seconda può fare ricorso a Pfizer o Moderna. Allo stesso modo, le due immunizzazione basate sulla tecnologia Rna messaggero – ossia Pfizer e Moderna – possono venire alternate tra prima e seconda dose. Le autorità canadesi hanno anche presente che sarebbe ottimale usare lo stesso vaccino per entrambe le dosi. Il mix è già autorizzato in Finlandia e ci sono studio in molti paesi per verificarne la possibilità. Due ricerche sono state già rese note: una nel Regno Unito e l’altra in Spagna. Nel primo caso – test su 830 persone- emerge che l’utilizzo di un mix di vaccini anti Covid (AstraZeneca e Pfizer) – sperimentato in Gran Bretagna – appare in grado di produrre una frequenza leggermente maggiore di effetti collaterali non gravi “a breve termine”, ma non comporta “preoccupazioni per la sicurezza” delle persone. o studio – sull’uso del vaccino a Rna messaggero e quello a vettore virale – non ha verificato sostanziale differenze tra la somministrazione di una prima dose AstraZeneca e un richiamo Pfizer e quella inversa. Lo studio clinico – 673 volontari – a cura dell’Istituto Sanitario Carlos III, un organismo pubblico spagnolo, ha concluso che somministrare il vaccino anti-covid di Pfizer come seconda dose a persone che hanno ricevuto la prima di AstraZeneca è sicuro e aumenta la risposta immunitaria.

Articolo Successivo

G7, Draghi: “Cina è autocrazia che non aderisce alle regole multilaterali, non condivide la stessa visione del mondo delle democrazie”

next