Avvistato un Moby Dick a Sanremo, o meglio, una Moby Dick. Secondo i ricercatori del Tethys Research Institute si tratterebbe infatti di un capodoglio femmina. In particolare quella incontrata il 28 e 29 maggio potrebbe essere Sabina, il capodoglio bianco avvistato per la prima volta nel 2017, in compagnia di un cucciolo – di colorazione normale grigia – e proprio per questo si pensa sia una femmina. Sabina è stata anche riavvistata lo scorso settembre.

“A poche miglia dalla costa di Sanremo, abbiamo inaugurato una delle prime uscite della stagione estiva con un avvistamento fortunato, un rarissimo Moby Dick”, racconta emozionata Maddalena Jahoda, responsabile divulgazione scientifica per il Tethys Research Institute e autrice di Balene salvateci (Mursia). “Non mi sto confondendo se non dico balena bianca”, prosegue la biologa, “chiariamo subito che la creatura di Melville aveva i denti e non i fanoni, era pertanto un capodoglio”.

Sanremo, come tutto il mar Ligure, è una zona privilegiata per incontrare questi giganti del mare visto che siamo nel cuore del Santuario internazionale dei mammiferi marini “Pelagos”. “Sabina è stata avvistata lungo la scarpata continentale – aggiunge Jahoda -. Dove comincia la ripida discesa e il fondale marino precipita verso la zona abissale i capodogli trovano il loro cibo preferito: i calamari. Nel santuario Pelagos si nutrono soprattutto di una specie di calamaro ammoniacale, l’Histioteuthis bonnellii, il cui mantello è lungo al massimo poco più di 30 centimetri più i tentacoli”.

L’avvistamento del 28 maggio è stato importante perché si è messa in campo una tecnologia innovativa: “In collaborazione con l’Università di Pavia (CIBRA, Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali) e l’Università di Foggia si è stimata la lunghezza del capodoglio in circa 10 metri servendosi di un metodo indiretto bioacustico – spiega Jahoda -. In pratica, i capodogli emettono dei suoni detti click, il tempo che intercorre tra due click consecutivi dipende dalle dimensioni degli organi che li producono e, sulla base di questo, si può stimare la lunghezza dell’animale”.

“Non sappiamo se sia un capodoglio albino o solo particolarmente chiaro”, commenta Sabina Airoldi, responsabile Tethys per le ricerche sui cetacei nel Santuario, infatti, “si dovrebbe disporre dei risultati di un’analisi genetica oppure riuscire a vedere l’occhio che negli individui albini è depigmentato e appare rosaceo”.

L’albinismo come per tutti gli animali è un fenomeno raro che però trova documentazione anche nei cetacei, come “la famosa megattera bianca Migaloo – aggiunge Airoldi – mentre per quanto riguarda i capodogli, Sabina è il secondo capodoglio bianco osservato finora in Italia, l’altro animale era stato avvistato in Sardegna nel 2015”.

Un aspetto interessante è che queste scoperte sui cetacei sono possibili grazie alla Citizen scienze ossia alla ricerca scientifica che coinvolge i cittadini. Tethys è stato il primo ente a introdurre in Italia questo modello di fare ricerca, che allora – ormai oltre 30 anni fa – era presente solo negli Stati Uniti. Si tratta di crociere scientifiche aperte a tutti che uniscono scienza, turismo e divulgazione. Con partenza da Portosole Sanremo, per tutta l’estate si susseguono settimane a bordo del motorsailer di 21 metri “Pelagos” di Flash Vela d’Altura. Dal commercialista al parrucchiere: professionisti diversi – ma con la passione per i cetacei in comune – affiancano i ricercatori esperti, collaborando attivamente alle attività scientifiche e approfondendo in più – in determinate settimane a seconda del tema – la fotografia, l’analisi al microscopio, l’uso dei droni o il tracking satellitare.

Articolo Precedente

Giornata mondiale degli oceani, a Milano gli attivisti puliscono i Navigli e trasformano i rifiuti in un’opera d’arte

next
Articolo Successivo

Ecofuturo tv 2021, la quarta puntata: “Turismo e mobilità sostenibile sono possibili”

next