L’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, si sfila dalla corsa alle Comunali di Milano, dopo essere stato indicato negli ultimi giorni come candidato del centrodestra in pole per guidare il Comune alle prossime amministrative di autunno. Ad annunciarlo, dopo le indiscrezioni circolate ieri, è stato lo stesso Albertini, in una lettera aperta scritta al quotidiano ‘Libero‘. “Grazie miei cari concittadini, mi avete reso, per qualche giorno, davvero felice della vostra riconoscenza”, scrive. “Stavo per cedere, per dire sì ma mi sono fermato davanti alla mia famiglia ‘bicellulare’ (siamo solo in due a vivere insieme) e a mia moglie non potevo infliggere un disagio, per lei così insopportabile, per un terzo quinquennio”. Albertini ha anche rivelato: “Se fossi stato candidato ed eletto, ecco il mio primo atto, da sindaco di Milano: chiedere a Beppe Sala d’entrare nella Giunta municipale, come vicesindaco, d’unirsi a me nel governo della città, magari accompagnato da alcuni assessori suggeriti da lui e/o dalle forze politiche responsabili che lo sostengono”.

Tra i primi a commentare il passo indietro di Albertini c’è stato il leader della Lega Matteo Salvini: “Sono mesi che cerco di costruire e unire il centrodestra in vista delle amministrative”, ha detto. “A Roma e Milano avevamo i candidati giusti: Bertolaso e Albertini, ma altri hanno detto No per settimane e mesi e loro hanno perso la pazienza. Ora spero che chi non era d’accordo abbia proposte alternative, perché sia nella Capitale che nel capoluogo lombardo possiamo e dobbiamo vincere. Entro poche settimane dobbiamo decidere”.


Albertini, sempre nella lettera a Libero, ha parlato di una scelta spinta per motivi familiari: “Dopo avervi ringraziato”, si legge, “vi chiedo scusa miei cari concittadini, non ho corrisposto alle vostre attese, mi sono sottratto alle vostre richieste e ho preferito sperare di trascorrere, serenamente, con la mia famiglia, finché ci sarà salute, l’ultimo ottavo di vita media, dopo averne trascorsi sette, grazie anche a voi, con grandi soddisfazioni. spero vorrete perdonarmi”. “Alcuni sondaggi – spiega Albertini, già sindaco di Milano dal 1997 al 2006 – m’avevano inaspettatamente indicato come valido antagonista del sindaco uscente e Matteo Salvini aveva presentato, in pubblico e da solo, la mia candidatura. Lo ringrazio! Nel propormi, ha superato le tante divergenze politiche, da che ci conosciamo…24 anni. Gli avevo fatto presente le mie contrarietà, di carattere personale e familiare, ad accettare il gravoso compito: avrei rivissuto, da carnefice e vittima, quella nuova fattispecie di reato: ‘il sequestro di persona del consenziente’ (come avevo definito la vita del sindaco di Milano) e una sicura crisi coniugale, essendo mia moglie contrarissima, oltre a ridurre considerevolmente il mio reddito”. E continua: “Dall’annuncio pubblico del leader della Lega, si era aperto un dibattito su media ed era cominciato un flusso costante, impetuoso di messaggi diretti, vocali e scritti di incoraggiamento (…) per le quali non troverò mai parole sufficienti per dire grazie”. Tra i tanti che gi hanno espresso parole di stima, Albertini ricorda Silvio Berlusconi: “che non mi ha fatto mancare il suo sostegno e la sua affettuosa amicizia”.

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