Il mondo FQ

Scuola

Ultimo aggiornamento: 12:52 del 5 Novembre

Studenti e insegnanti in piazza contro la militarizzazione della scuola: “Convegno anti riarmo annullato? Linea politica repressiva”

L'ente di formazione: "Convegno annullato? Una scusa da parte di un governo di destra per togliere l'accreditamento a questo ente"
Icona dei commenti Commenti

In occasione del 4 novembre, la giornata dedicata alle Forze Armate, gli studenti e gli insegnanti della capitale sono scesi in piazza per dire no alla militarizzazione della scuola pubblica. L’appuntamento davanti al Mim, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, è diventato l’occasione anche per protestare contro il recente annullamento, da parte del Ministero, dell’accredito come corso di formazione professionale al convegno “La scuola non si arruola”, organizzato dal Cestes (Centro studi trasformazioni economiche sociali, accreditato da viale Trastevere) in collaborazione con l’Osservatorio nazionale contro la militarizzazione delle scuole e delle università.

“L’evento si è tenuto lo stesso – dichiara Roberta Leoni, presidente dell’Osservatorio – è stata per noi una forma di disobbedienza civile”. Il Cestes però, dopo la decisione del Ministero, ha dovuto fare un passo indietro e non ha potuto partecipare all’evento. “Questa secondo noi – spiega Luciano Vasapollo, direttore del Cestes e docente universitario da qualche giorno in pensione – è una scusa da parte di un governo di destra per togliere l’accreditamento a questo ente, riconosciuto da oltre trent’anni dal Ministero come ente formatore”.

Al presidio erano presenti anche alcuni studenti del Liceo Righi di Roma, che nella notte tra il 3 e il 4 novembre, mentre si trovavano all’interno della scuola occupata, sono stata assaltati da un gruppo di giovani incappucciati al grido “duce, duce.”

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione