Roma, crollo della Torre dei Conti: operaio estratto vivo dalle macerie dopo 11 ore. “È in gravissime condizioni”
Octay Stroici è stato estratto vivo dalle macerie del crollo della Torre dei Conti a Roma. Un’operazione di salvataggio completata dai vigili del fuoco dopo 11 ore di lavoro, che hanno visto impegnati circa 140 pompieri ai Fori Imperiali. L’emergenza è cominciati lunedì mattina alle ore 11.25, quando è avvenuto il primo crollo parziale della Torre in largo Corrado Ricci, a due passi dal Colosseo. In quel momento circa 10 operai erano impegnati nei lavori edili di ristrutturazione. Il secondo crollo è avvenuto intorno alle 12.50, mentre la squadra dei Vigili del fuoco cercava di mettere in salvo l’unico operaio rimasto sotto le macerie del primo cedimento. Si trattava appunto di Stroici, 66enne romeno, che è rimasto per tutta la giornata intrappolato tra i detriti, prima che l’estrazione si completasse con successo. Un lungo applauso ha accolto Octay Stroici quando è stato estratto dai vigili del fuoco: presente la moglie insieme all’ambasciatrice della Romania, Gabriela Dancau. L’uomo è stato caricato su un’ambulanza che è stata scortata fino al policlinico Umberto I. Le sue condizioni sono gravissime, si apprende da fonti sanitarie. Il prefetto prefetto di Roma, Lamberto Giannini, lo ha confermato: “Le condizioni sembrano serie ma poi verranno valutate, è stato portato in ospedale dopo essere stato stabilizzato“.
L’altro operario rimasto ferito è Gaetano La Manna, di 64 anni, che già in mattinata era stato portato in codice rosso al San Giovanni ma è stato poi dimesso già in serata. “Ora sto meglio. Ho sentito un boato ed è venuto tutto giù, è crollato tutto”: così il muratore ricorda gli attimi che hanno preceduto il cedimento della Torre dei Conti. Il materiale che gli è caduto addosso gli ha lasciato alcuni segni sul viso. Sotto l’occhio destro ancora gonfio ha un ematoma, sul sopracciglio e sulla parte posteriore del capo ha alcuni punti. Riesce però a camminare. Al momento del crollo lui e i suoi colleghi erano “sparpagliati“, non si trovavano tutti nello stesso punto, poi “dall’alto sono caduti i calcinacci“, prosegue il suo racconto.
I vigili del fuoco al lavoro – La giornata
Poco prima del secondo cedimento – allarmati dalla caduta di piccoli calcinacci – i vigili del fuoco erano riusciti a soccorrere l’operaio intrappolato con bombole d’ossigeno e alcune protezioni. Da allora, malgrado i tentativi con le gru, hanno impiegato tutta la giornata per entrare nella Torre. Nelle ore successive del primo pomeriggio, dalle finestre laterali si notavano fumo e calcinacci cadenti. È stato utilizzato un drone per esplorare la situazione all’interno. Oltre ai soccorsi dei Vigili, le ambulanze del 118 e la Protezione civile, sul posto sono arrivati 3 camion per aspirare calcinacci. Intorno alle 15,30 il prefetto di Roma Lamberto Giannini aveva spiegato: “L’avevamo localizzato e avevamo stabilito un contatto grazie ai Vigili del fuoco, poi c’è stato un crollo, per fortuna erano già state messe delle protezioni. Sarà un’attività molto lunga”, aveva profetizzato. Intorno alle 17 poi i soccorritori erano riusciti a scambiare alcune parole con l’uomo, che era stato messo in sicurezza in una camera d’aria e a cui era stata consegnata una maschera d’ossigeno. Il 66enne aveva la testa verso la finestra da dove stavano provando a entrare i vigili del fuoco e le gambe più in alto, bloccate dai calcinacci. Una posizione che ha reso delicatissima l’operazione, visto il pericolo di nuovi cedimenti. “Sono saliti anche i medici, coraggiosissimi, che hanno praticato i primi interventi. Ora è tutto concentrato nella procedura di estrazione”, aveva detto intorno alle ore 22 il sindaco Roberto Gualtieri nel corso del punto stampa ai Fori Imperiali. Poco dopo sono cominciate le operazioni, completate con successo alle 22.30 circa.

Sul posto Gualtieri e Mollicone
Alla Torre dei Conti era accorso anche Federico Mollicone (FdI), presidente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati. Poco prima del prefetto aveva dichiarato ai giornalisti: “C’è apprensione per l’ultimo operaio sotto i detriti, i vigili sono al lavoro ma non si conoscono le sue condizioni”. Sul luogo anche il sindaco Roberto Gualtieri, il ministro della Cultura Alessandro Giuli e il questore Roberto Massucci. Presente per il sopralluogo anche il pubblico ministero capitolino di turno esterno, Mario Dovinola: tra le ipotesi è inclusa quella di un cedimento interno della struttura, attualmente in fase di ristrutturazione. Sulla vicenda indagano i carabinieri e i tecnici della Asl.
Intanto, le opposizioni nel consiglio Comunale annunciano di volerne sapere di più: “Già da domani presenteremo un’interrogazione per accertare le motivazioni che avrebbero portato alla mancata continuità del monitoraggio strutturale della Torre dei Conti, e per acquisire tutte le relazioni delle ditte che hanno lavorato sull’edificio”, ha scritto su Facebook Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Assemblea Capitolina. “Non è il momento delle polemiche – ha aggiunto – siamo vicini all’operaio ferito e a tutti coloro che sono stati coinvolti in questo grave incidente. L’auspicio è che tutto si risolva per il meglio e che la situazione venga messa rapidamente in sicurezza”.

I lavori di ristrutturazione
La Torre dei Conti era interessata da lavori di ristrutturazione, di cui recentemente aveva parlato anche il primo cittadino dem. Il restauro, l’allestimento, il recupero strutturale e la messa in sicurezza della Torre dei Conti e della sua parte ipogea hanno come struttura referente la Sovrintendenza Capitolina ed erano coperti da fondi Pnrr per un importo di quasi sette milioni di euro. La durata del progetto: dal 1 giugno 2022 al 30 giugno 2026. Da quanto si legge dal sito del Comune di Roma “dal 2006 (anno dello sgombero degli uffici pubblici) la Torre non è stata più utilizzata né manutenuta, motivo per il quale essa versa in uno stato di totale abbandono, causa del suo degrado sia all’esterno che all’interno”.
Gli interventi stabiliti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza sono quelli indicati al punto 26 della “Missione 1 – C3 Turismo e Cultura – 4.3 Caput Mundi: Next Generation Eu”. Lo stanziamento da 6,9 milioni di euro pone l’opera fra le più costose del programma Caput Mundi che vede come soggetto attuatore Roma Capitale. Lo scorso 13 agosto il sindaco Roberto Gualtieri sui suoi social aveva condiviso un video dei lavori in corso: “Al Largo Corrado Ricci, nel cuore dei Fori Imperiali, è in corso la rimozione dello storico impianto di carburanti. Un’operazione particolarmente delicata – scriveva Gualtieri – poiché situata proprio sopra i resti del Tempio della Pace, costruito dall’imperatore Vespasiano. Parallelamente proseguono gli scavi nel Giardino di Largo Corrado Ricci e il restauro della Torre dei Conti, destinata a diventare un centro culturale con aule studio e una terrazza panoramica. Tutti gli interventi, finanziati con fondi del Pnrr, rientrano nel progetto CarMe per la riqualificazione dell’intera area archeologica centrale”.
Ma la storia dei lavori a Largo Corrado Ricci risale a 28 anni fa. Emergerebbe dalla “manifestazione d’interesse” per “l’affidamento dello scavo archeologico”, pubblicata il 19 maggio 2021 dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Gualtieri s’insediò 5 mesi dopo. Stando alla premessa del documento, fra il 1998 e il 2000 la stessa la Sovrintendenza “ha effettuato scavi archeologici nei Fori Imperiali mettendo in luce, tra le altre cose, anche parte del settore nordoccidentale del Foro della Pace, al confine con il Foro Romano”. Successivamente, “nel 2005-2006 e poi nel 2015, con i fondi di Roma Capitale, ha realizzato altri sondaggi archeologici nell’area della piazza del Foro della Pace e lungo la fossa di spoliazione del muro perimetrale nord del complesso monumentale(…); negli anni 2014-2016 è stato realizzato un intervento di anastilosi di sette colonne in granito rosa di Assuan del portico occidentale che ha contribuito notevolmente alla conoscenza dell’alzato architettonico del monumento”. Tanto che, “si intende realizzare uno scavo archeologico in quest’area di Largo Corrado Ricci”. L’importo totale per i lavori era in totale di 484.623,26 euro, di cui 40.366,28 euro netti quali “Oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso”.