Fabio Fazio segna il record stagionale con la prima puntata del 2025 di “Che tempo che fa“. In studio la giornalista Cecilia Sala, arrestata lo scorso 19 dicembre in Iran e rilasciata l’8 gennaio dopo ventuno giorni di detenzione, e in collegamento Papa Francesco. L’ennesimo colpaccio, la presenza del Pontefice per la terza volta nel salotto di Fazio, aveva accettato il suo invito sul Nove già il 14 gennaio 2024 e due anni prima, il 6 febbraio 2022, quando la trasmissione andava in onda su Rai3.
La puntata del 19 gennaio è stata vista da 2.453.000 spettatori con il 12,1% di share nella prima parte e 958.000 spettatori con l’8% nella seconda parte chiamata “Il Tavolo”. “Che tempo che fa” ha segnato il suo record stagionale, superando “Report” (1.458.000 con il 7,8%), secondo solo alla fiction “Mina Settembre 3” con Serena Rossi (4.343.000 spettatori con il 24,2%), impegnato in un testa a testa con Canale 5 che ha trasmesso la soap turca “Tradimento” ferma all’11,3% di share con 1.886.000 spettatori.
Per il talk condotto da Fazio picchi di 3 milioni e del 14% di share, l’intervista a Papa Francesco è stata vista in media dalle 21.02 alle 21.50 da 2.600.000 spettatori con quasi il 13%. Lo scorso anno, il 14 gennaio 2024, la punta aveva ottenuto 2.641.000 spettatori con il 13% nella prima parte e 1.266.000 spettatori con il 9.6% nella seconda parte chiamata Il Tavolo. L’intervista a Sua Santità, dalle 20:56 alle 21:46, aveva registrato il 14.2% di share con 3 milioni di spettatori.
A febbraio 2022 su Rai3, su una rete diversa e in un contesto non paragonabile, l’incontro con Bergoglio aveva incollato allo schermo 8 milioni di spettatori con quasi il 30% di share. “Il braccio sta bene. Si muove meglio…”, ha detto Sua Santità Papa Francesco rispondendo alla domanda di Fabio Fazio sulle sue condizioni dopo la caduta. Sulla sua autobiografia “Spera”, scritta con Carlo Musso (uscita il 14 gennaio per Mondadori) che avrebbe dovuto uscire postuma: “Negli ultimi tempi, nell’ultimo anno, sono uscite due autobiografie: una fatta da Carlo Musso, questa; e l’altra fatta da Fabio Marchese Ragona. L’altra prende alcuni momenti della mia vita: la persecuzione agli ebrei, le torri gemelle, l’andare sulla luna. Ecco, come io ho vissuto queste cose. È autobiografica. Quella di Carlo Musso è classica, nel senso che prende dall’inizio alla fine, i racconti della vita, anche alcuni più piccoli, ma che danno il senso di come sono io. Il lavoro di Carlo Musso è stato molto, molto delicato… E poi dovevano farla postuma… Non so, hanno pensato che era meglio farla cosi e io li lascio fare…” – e aggiunge: “Ma ambedue sono importanti!”
Il Pontefice ha affrontato tutti i temi più caldi per poi lanciare un messaggio agli ascoltatori: “Fratelli, sorelle, l’anno giubilare è per aprire il cuore. Non lasciare passare questa opportunità. Avanti e coraggio. E non perdere il senso dell’umorismo. Grazie!“.