Le quotazioni del bitcoin superano gli 84mila dollari, nel prosieguo della corsa innescata dalla vittoria di Donald Trump. Il prossimo presidente statunitense ha promesso di fare degli Usa “l’hub mondiale delle criptovalute” varano una legislazione favorevole per le monete digitali. Da mercoledì scorso il bitcoin ha guadagnato circa 9mila dollari, che portano il rialzo dell’ultimo anno al 127%, oltre il doppio in 12 mesi. Quello raggiunto oggi è il valore più alto di sempre. In scia, seppur con diverso vigore, le altre cripto. Ether è cresciuto del 19% in 5 giorni, litecoin del 10,5%, dogecoin del 61%.

Le aziende di asset digitali hanno speso molto, durante la campagna elettorale, per sostenere i candidati considerati favorevoli ai loro interessi. In questo contesto, Trump ha fatto dietrofront, diventando un sostenitore di un settore che un tempo aveva etichettato come una truffa. Tra le promesse di Trump c’è pure la creazione di una riserva strategica di bitcoin e la nomina di regolatori che guarda con compiacenza degli asset digitali. A contribuire all’avanzata del bitcoin (come per tutti gli altri asset) è anche il taglio dei tassi della Federal Reserve che libera risorse per investimenti finanziari di varia natura. Nella giornata di giovedì, riporta Bloomberg, gli Etf (fondi) sui bitcoin hanno registrato un afflusso netto di 1,4 miliardi.

“Riteniamo che una parte significativa del mercato istituzionale abbia ridotto i rischi nel periodo precedente alle elezioni e che ora stia rientrando dopo la vittoria di Trump, creando una pressione all’ acquisto: è probabile che ciò continui ancora per un po’ di tempo”, ha affermato Richard Galvin , fondatore della società di investimento incentrata sulle criptovalute Dacm. Alcuni trader scommettono sul raggiungimento dei 100mila dollari entro fine anno.

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