Tre bandiere rosse, tre gare nella gara. A Melbourne regna assolutamente il caos, ma alla fine trionfa la Red Bull di Max Verstappen. L’olandese si prende la prima vittoria in carriera in Australia e allunga a +15 su Sergio Pérez: 5° al traguardo dopo essere partito dalla pit-lane. Il campione del mondo 2021 e 2022 chiude davanti a Lewis Hamilton e Fernando Alonso. Lo spagnolo dell’Aston Martin va in testacoda negli ultimi due giri per un contatto con Carlos Sainz — alla ripartenza di gara dalla griglia, per la Safety Car entrata dopo il ritiro di Kevin Magnussen — ma nel finale si riprende il podio. Per il numero 55 ferrarista, invece, è un’ottima corsa fino agli ultimi due giri, ma i cinque secondi finali di penalità lo proiettano dal 4° al 12° posto. Altra giornata nera per la Ferrari, nonostante un’auto che ha dimostrato di essere migliorata nel passo gara: Charles Leclerc si era infatti toccato al primo giro con Lance Stroll ed era finito sulla ghiaia in curva 3 (secondo ritiro dopo Sakhir). Chiudono la top-10: Stroll, Pérez, Norris, Hulkenberg, Piastri, Zhou e Tsunoda.

La classifica: Verstappen 69, Pérez 54, Alonso 45, Hamilton 38, Sainz-Stroll 20, Russell 18, Norris 8, Leclerc 6, Piastri-Bottas-Ocon-Gasly 4, Zhou 2, Magnussen-Albon-Tsunoda 1, De Vries-Sargeant 0.

La cronaca di gara: subito out Leclerc, che partenza delle Mercedes- È la partenza migliore per le Mercedes, è la peggiore di tutti per Charles Leclerc. Russell e Hamilton passano Verstappen in testa, Alonso (5°) quasi ci riesce con l’olandese ma nel frattempo viene passato da Sainz (4°). Il ferrarista monegasco stringe troppo in curva 3 e viene buttato fuori da Lance Stroll. Riparte la gara dopo la prima Safety e le posizioni non cambiano, fino al testacoda del giro 7 della Williams di Alexander Albon, che rimbalza sulle barriere e finisce pericolosamente in carreggiata. Altra Safety e vanno subito al pit sia Russell che Sainz, per mettere le bianche (Pérez lo aveva fatto dopo l’uscita di Leclerc), rientrando 7° e 11°. Una scelta purtroppo fatale, dato che poco dopo viene sventolata bandiera rossa: Hamilton-Verstappen e il duo Aston Martin sono così il nuovo quartetto di testa. Tutti tornano ai box e possono così mettere le hard (tranne De Vries e Sargeant), ma restano tanti dubbi per la scelta troppo affrettata operata dalla Fia: c’era solo da pulire la ghiaia in pista e togliere l’auto.

Verstappen in testa, Sainz a caccia del terzo posto – Riparte la gara dalla griglia (standing start) e Hamilton difende la posizione su Verstappen, segue Alonso. Mentre Stroll (5°), viene superato sia da Gasly che da Russell (5°) e Sainz passa Norris e Tsunoda mettendosi 8°. Al 12° giro, Verstappen riesce col Drs a passare Hamilton poco prima della chicane finale e va subito oltre i due secondi di vantaggio con un super 1’21” alto. Nel frattempo la rimonta di Sainz continua e lo spagnolo passa prima Hulkenberg e poi Stroll. Dietro inizia a farlo anche Pérez, 12° dopo i sorpassi su Magnussen e Sargeant, mentre Alonso scende sotto il secondo e si avvicina a Hamilton. Il tutto prima del ritiro di Russell all’altezza dell’uscita dai box, con il motore in fiamme. Stavolta arriva una Virtual Safety Car e la pit-lane resta chiusa, alla ripartenza Sainz si avvicina a Gasly per la quarta posizione, Verstappen con un 1’21”8 arriva invece a oltre 6” di vantaggio su Hamilton. Lo spagnolo riesce a passare Gasly con un super passaggio all’inizio del 25° giro, iniziando la caccia ad Alonso che nel frattempo gestisce le dure per la seconda parte di gara.

Verstappen da brividi: lungo in curva. Davanti posizioni invariate – Nei giri successivi, continua la gestione gomme da parte dei piloti di testa. Nel frattempo Sainz arriva a 1” da Alonso e il pilota Aston Martin nei pressi di Hamilton, che commette un lieve bloccaggio in curva 2 e poi risponde con degli ottimi tempi. Alonso risponde e allunga da Sainz, mentre Gasly rientra nel secondo e prova l’attacco al ferrarista col Drs. La gara prosegue così fino al giro 47. Verstappen quindi è da brividi il giro successivo: finisce sull’erba nella chicane prima del rettilineo, perde 3” ed è veramente fortunato, rientrando in pista a 7”5 da Hamilton. “Sono stato fortunato”, dice l’olandese al suo ingegnere di pista Gianpiero Lambiase. Al giro 55, quindi, il colpo di scena: Magnussen tocca il muro con la posteriore destra, rompe il cerchio e la gomma vola via. La tornata seguente arriva la bandiera rossa, tutte le auto ai box e finale da riscrivere.

Finale col botto. Vince Verstappen. Sainz penalità: è 12°! Si riparte oltre 10’ dopo per le ultime due tornate, in standing start e senza l’uso del Drs: epilogo identico a quello di Baku 2021. L’epilogo è drammatico: Sainz si tocca al via con Alonso che va in testacoda, Stroll finisce lungo, Pierre Gasly che si tocca con il compagno Esteban Ocon (entrambe le Alpine out), Pérez va lungo sull’erba ed è 10°, Sargeant tampona da dietro De Vries. Altra bandiera rossa e tutti ai box: si valuta se ripartire per il giro finale, con classifica attualizzata, o farlo con quella del giro precedente, come al via dello scorso GP di Silverstone. Alla fine si decide per una ripartenza dietro alla Safety, con posizioni congelate e in questo ordine: Verstappen-Hamilton-Alonso-Sainz-Stroll-Pérez-Norris-Hulkenberg-Piastri-Zhou. Ci rimettono così le due Alpine, mentre le Aston Martin riescono a conservare le posizioni. E ne paga dazio anche Sainz, che si becca cinque secondi per il contatto con Alonso e si infuria. Altra decisione piuttosto dubbia della Fia, perché con i distacchi ristretti lo spagnolo si trova proiettato dalla quarta alla 12esima posizione. Per la Ferrari un’altra giornata nera.

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Ferrari, Sainz su tutte le furie per la penalità al Gran Premio di Australia: “Ci hanno derubato”

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