Devastante terremoto di magnitudo 7.9 è stato registrati alle ore 02.17 italiane del 6 febbraio 2023 nella parte sud-orientale della Turchia, al confine con la Siria, nella regione dell’Anatolia sud-orientale. Tra le città più vicine all’epicentro, circa 30 chilometri, c’è Gaziantep, una delle più grandi del paese. Sono centinaia i morti: almeno 360 i morti, 237 le vittime in Siria e 639 i feriti. Un sisma che è stato avvertito anche dai sismologi italiani, che hanno lanciato un allarme.

Allerta maremoto – Il terremoto, con informa l’Invg, ha avuto un ipocentro a circa 20 km di profondità ed è stato fortemente risentito in tutta l’area meridionale della Turchia ed anche in Siria. La scossa aveva fatto partire un’allerta tsunami nel Mediterraneo che è stata revocata. Un’allerta lanciata “a seguito di anomalie del livello del mare osservate ai mareografi di Iskendrun e Erdemli in Turchia”, spiegano i sismologi dell’Istituto Nazionale di Geofisca e Vulcanologia. “L’entità delle variazioni è tuttavia contenuta (circa 30 centimetri picco-picco) pertanto il pericolo tsunami per l’Italia è contenuto”, hanno subito chiarito dall’Ingv che aveva previsto “l’arrivo teorico delle onde di tsunami in Italia è a partire dalle 6:30 di questa mattina”.

Riprende traffico ferroviario al Sud – Allerta rossa è stata lanciata intorno alle 5 di questa mattina dalla Polizia locale di Bari per “possibili onde di maremoto sulla costa pugliese a partire dalle ore 6.44 con seguito del 6 febbraio 2023” dopo il terremoto avvenuto in Turchia. L’allerta riguarda anche le altre coste pugliesi e quelle di altre regioni italiane. Per questo motivo la popolazione barese veniva invitata a “evitare di percorrere a piedi o in auto tutti i tratti costieri e le strade del litorale nella fascia oraria dalle ore 6:30 fino all’emissione del messaggio di cessato allarme”. A scopo cautelativo era stato bloccata la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane dopo la scossa di terremoto. Ma dopo le verifiche il blocco è stato revocato a partire dalle ore 6 e 30. Il terremoto è stato sentito anche in Israele. I media riportano testimonianze di persone che hanno avvertito la scia della scossa a Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa. Non sono segnalati danni.

Le reazioni – “Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia, al confine con la Siria. Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite”, si legge in una nota di Palazzo Chigi. “Ho appena parlato con il ministro degli Esteri della Turchia, Mevlut Cavusoglu, per esprimergli la vicinanza dell’Italia e per mettere a disposizione la nostra Protezione civile” ha scritto su twitter il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

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