Lavoro & Precari

Tenta di liberare il furgone dal fango poi è colpito da un malore: morto corriere Amazon. L’azienda: “La sicurezza è la nostra priorità”

L'autista si chiamava Franco D'Alessandro e aveva 41 anni. L'Usb: "Non è sfortuna ma una conseguenza di controlli assenti, un sistema di lavoro basato su ritmi frenetici e una legislazione inadeguata"

Aveva tentato di liberare il suo furgone dal fango, ha accusato un malore ed è morto. E’ accaduto a un corriere Amazon di Pescara, Franco D’Alessandro, 41 anni, che con il suo mezzo di servizio era finito fuori strada ad Ortona, in provincia di Chieti. L’uomo è stato poi trovato morto al volante del furgone, mentre attendeva l’arrivo di un collega al quale aveva chiesto aiuto. A denunciare l’episodio è l’Usb di Abruzzo e Molise: “Morire lavorando non è più una notizia in Italia con già oltre mille morti quest’anno – scrive in una nota il sindacato di base – e l’Usb non ritiene che siano frutto della cattiva sorte ma una conseguenza di controlli preventivi assenti, un sistema di lavoro basato su ritmi frenetici ed una legislazione inadeguata alla gravità della situazione che si reitera di anno in anno senza che la politica intervenga con decisione e fermezza”. “Per la politica – sostiene l’Usb – non è più tempo di tergiversare e rifugiarsi in frasi di circostanza quando accadono tragedie simili, non è normale morire”. Il segretario regionale del Pd, il senatore Michele Fina, ha espresso il cordoglio alla famiglia del lavoratore. “La tragica vicenda in cui è rimasto vittima ci deve una volta di più spronare a spendere il massimo impegno per la prevenzione e la sicurezza nel lavoro. Vale anche per il mestiere di corriere, sempre più diffuso, e l’attenzione, in particolar modo in questo caso, riguarda l’accezione ampia delle condizioni di lavoro”.

Amazon da parte sua sottolinea che “la sicurezza è la nostra priorità, per questo mettiamo a disposizione dei fornitori di servizi una tecnologia di pianificazione delle rotte che prende in considerazione diversi fattori per determinare quante consegne un autista possa effettuare in sicurezza”. “I nostri pensieri e le nostre più sentite condoglianze – si legge in una nota dell’azienda – vanno alla famiglia e alle persone care di Franco. Da sempre lavoriamo a stretto contatto con i fornitori di servizi di consegna per definire insieme degli obiettivi realistici che non mettano pressione su di loro o sui loro dipendenti”. Amazon inoltre si è resa “disponibile a collaborare con il fornitore di servizi di consegna e con le autorità qualora fosse ritenuto necessario ai fini di chiarire le cause dell’evento”.