Il consenso per Giorgia Meloni, per il suo partito e per il suo governo è in salita o in discesa? Una domanda lecita per chi oggi ha letto i principali quotidiani italiani. Secondo l’ultimo sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera il 49% degli intervistati dà un giudizio positivo sulla premier, il 46 sul governo, mentre i giudizi negativi sono rispettivamente a 35% e 38%. Rispetto allo scorso mese, dunque, sia l’esecutivo (da 51% al 55) che la premier (da 54 a 58) aumentano il loro consenso. Così come Fratelli d’Italia, che secondo la rilevazione di Nando Pagnoncelli ha guadagnato l’1,6% rispetto a ottobre e addirittura il 5,4% rispetto alle politiche ed è ormai a quota 31,4%.

Salita o discesa? – Completamente opposti i numeri di Euromedia per la Stampa, che indicano in caduta il consenso di Meloni e del governo. Una caduta debole, su base settimanale (e non mensile come Pagnoncelli), ma comunque una caduta motivata con l’insoddisfazione di alcune fasce della popolazione per alcune misure contenute nella manovra economica. In ogni caso secondo Alessandra Ghisleri l’indice di fiducia della premier scende dal 43,8% al 40,6%, perdendo dunque tre punti percentuali (-3,2%) nell’arco di una settimana. Arresta la sua avanzata, sempre secondo la rilevazione di Euromedia, pure Fdi, che perde due decimali e si ferma al 28,3%, tre punti sotto i dati di Ipsos.

Fuga dai dem – Per quanto riguarda gli altri partiti, la rilevazione Ipsos segnala come i elettori in fuga dal Partito democratico preferiscano il Movimento 5 stelle, che si assesta ormai come seconda forza politica del Paese, al partito di Matteo Renzi e Carlo Calenda. Pagnoncelli spiega di aver cumulato i dati raccolti dai sondaggi realizzati lungo tutto il mese di novembre, analizzando così i flussi elettorali successivi al voto del 25 settembre. Il risultato è che dei quasi due punti persi dal Pd, la maggior parte è finita ai 5 stelle, che hanno ormai guadagnato stabilmente la seconda piazza nella classifica dei partiti italiani. Più marginale il consenso in uscita dai dem finito ad Azione e Italia viva.

I numeri dei partiti – A livello di consenso i 5 stelle hanno guadagnato un punto e mezzo in un mese e sono ormai a quota 17,5%, scavalcando i dem che dopo aver perso l’1,6% si fermano al 17,2. Molto staccata la Lega, che continua a perdere voti: lascia per strada sette decimali e si ferma al 7,3%. Al 6,8 sono appaiate sia Forza Italia (+0,7) che Azione-Italia viva (-0,3). Nonostante il caso Soumahoro guadagna mezzo punto l’alleanza Verdi-Sinistra-Reti civiche che tocca il 4,2%. In totale il centrodestra raggiunge il 46,7% doppiando praticamente il centrosinistra, al 23,5%. Cresce anche l’area dell’astensione che tocca il 40%. Numeri diversi, anche qui, nel sondaggio di Euromedia per La Stampa che indica la Lega al 9,5%, Forza Italia al 6,7 e considera i 5 stelle ancora dietro al Pd, seppur di pochi decimali (16,8 a 17,2)

Conte guadagna consenso – Parallalelamente all’aumento di voti dei 5 stelle, poi, c’è da registrare la crescita di Giuseppe Conte nella classifica del gradimento dei leader del sondaggio del Corriere della Sera: ha il 33%, guadagnando tre punti ma rimanendo lontano dai record storici. Basti pensare che nei giorni della caduta del governo di Mario Draghi, il leader dei 5 stelle perse bruscamente sette punti. A parte Meloni, però, Conte è ancora il leader col più alto indice di gradimento. Lo inseguono Matteo Salvini al 26% e Silvio Berlusconi al 23. Carlo Calenda ha un indice pari a 20, Enrico Letta è al 17 e ha perso 5 punti, superato da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, nonostante questi ultimi stiano affrontando la vicenda Aboubakar Soumahoro. Matteo Renzi, invece, è sempre ultimo col 15% di gradimento.

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