“Convergere per insorgere”. Sono queste le parole d’ordine delle migliaia di persone (circa 15mila) che sabato pomeriggio hanno occupato la tangenziale di Bologna per protestare contro il progetto del passante. “Un simbolo della tossicità del sistema perché in un momento di emergenza ecologica si allarga una strada e si tolgono soldi al welfare” spiegano i manifestanti che sono arrivati da tutta Italia per “convergere”. Nel corteo ci sono gli striscioni di Fridays For Future e di Extinction Rebellion, ci sono gli studenti universitari del Cua, i No Tav dalla Val di Susa, il movimento dei disoccupati napoletani, la rete veneta Rise Up 4 CLimate Justice e i lavoratori e le lavoratrici della Gkn. “Insorgere significa prendere in mano la propria vita e provare a cambiarla – spiega Dario Salvetti del collettivo di fabbrica Gkn – nel nostro caso ha significato prendere in mano la nostra azienda ferma da quindici mesi. Vogliamo costruire una società diversa e vogliamo farlo con chi in questo paese lotta per la giustizia climatica e sociale”. Sullo sfondo c’è il nuovo governo guidato da Giorgia Meloni e che vede Matteo Salvini come ministro delle Infrastrutture: “Il governo Meloni è in linea di continuità con quello precedente specialmente sulle politiche infrastrutturali ed energetiche” dice un attivista di Extinction Rebellion. Sarà un autunno caldo? “Ogni luogo di lavoro, ogni piazza, ogni università – conclude uno studente universitario – sarà una barricata”.

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