Continuano gli scambi d’accuse bipartisan, difficilmente verificabili, sul rischio di un incidente nucleare nella centrale di Zaporizhzhia. Da una parte c’è Kiev che denuncia bombardamenti russi nell’area dell’impianto, che però risulta essere occupato proprio dalle truppe di Mosca, aggiungendo che i militari starebbero torturando i tecnici al lavoro nel complesso per evitare che forniscano troppe informazioni agli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) che all’inizio della prossima settimana sono attesi per un’ispezione nella centrale ucraina. Dall’altra, Mosca sostiene che i raid sull’impianto vengano portati avanti dalle truppe di Volodymyr Zelensky.

“Nelle ultime 24 ore le truppe russe hanno nuovamente bombardato il terreno della centrale nucleare di Zaporizhzhia”, ha fatto sapere la società nazionale ucraina per la produzione di energia nucleare, Energoatom. Che aggiunge: “Come risultato di bombardamenti ricorrenti, l’infrastruttura della centrale è stata danneggiata, ci sono rischi di perdite di idrogeno e polverizzazione di sostanze radioattive. Il rischio di incendi è alto”. Mentre un funzionario del Consiglio dell’amministrazione militare-civile della regione di Zaporizhzhia, Vladimir Rogov, ha annunciato, al contrario, che le forze ucraine stanno bombardando di nuovo Energodar, la città che ospita la centrale. Rogov ha comunque precisato che l’impianto non è stato colpito: “Energodar viene bombardata in questo momento, in particolare le sue zone costiere sono sotto il fuoco di artiglieria – ha dichiarato – Non sono stati segnalati attacchi alla centrale nucleare”.

Le ostilità nell’area continuano comunque a mietere vittime. Cinque civili sono morti in seguito a un attacco delle forze russe contro edifici residenziali nel villaggio occupato di Kamianka, nel distretto di Polohy della regione di Zaporizhzhia, secondo quanto comunicato su Telegram dal capo dell’Amministrazione militare regionale, Oleksandr Starukh: “I mostri russi hanno tolto la vita ad Anastasiia Borovyk e ai suoi due figli, di 8 e 2 anni, nel villaggio di Kamianka, nel distretto di Polohy, temporaneamente occupato dai russi”. Altre persone potrebbero essere rimaste intrappolate sotto le macerie, secondo quanto hanno dichiarato alcuni residenti. Resta da capire, anche in questo caso come in quello relativo alle accuse su Zaporizhzhia, come e perché le truppe di Mosca avrebbero bombardato un’area che Starukh dice essere già in loro possesso.

Energoatom, nelle sue dichiarazioni, ha sollevato anche un’altra preoccupazione: quella relativa alla sicurezza del personale della centrale che continua a operare per garantire il suo regolare funzionamento. I russi, aggiunge l’operatore, “preparandosi all’arrivo della missione dell’Aiea, hanno aumentato la pressione sul personale per impedire loro di divulgare prove sui crimini degli occupanti presso l’impianto e il suo utilizzo come base militare. Le persone tornano da queste ‘conversazioni’ nei sotterranei e non dicono una parola – sostiene l’agenzia – Non sarà una sorpresa se durante la visita della missione inizieranno improvvisamente a dire ciò che gli è stato ordinato. Siamo preoccupati per la possibile visita dei rappresentanti dell’Aiea perché i russi organizzeranno delle provocazioni e poi ne daranno la colpa all’Ucraina. Sembra che questo sia esattamente ciò che hanno intenzione di fare”.

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