La Russia segue con interesse l’evolversi della situazione politica nei principali Paesi europei. Dopo aver esultato per la caduta del governo Draghi, le dimissioni di Boris Johnson e le difficoltà riscontrate da Emmanuel Macron alle ultime legislative, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo, il falco del Cremlino Dmitri Medvedev, continua la sua opera destabilizzatrice e prende di mira quei Paesi, e l’Italia sarà il primo, che presto dovranno affrontare la tornata elettorale: “Vorremmo vedere i cittadini europei non solo esprimere il malcontento per le azioni dei loro governi, ma anche dire qualcosa di più coerente. Ad esempio, che li chiamino a rendere conto, punendoli per la loro evidente stupidità“, ha scritto sul suo canale Telegram sottolineando che “i voti degli elettori sono una potente leva di influenza”.

Non è chiaro quali siano gli auspici di Mosca riguardo al voto del 25 settembre in Italia, né come la Federazione speri di destabilizzare il contesto politico nazionale ed europeo. Ma le sue parole hanno comunque provocato la reazione di alcuni leader italiani. Enrico Borghi, della segreteria nazionale del Pd, dice che “il falco del regime russo tifoso dei massacri in Ucraina entra nella campagna elettorale italiana, invitando gli elettori a punire nelle urne il governo. Grave fatto di ingerenza, tutti ne prendano le distanze, iniziando da una destra sempre più ambigua sul tema”. Per il presidente del M5s Giuseppe Conte l’intromissione di Medvedev “è inopportuna e pericolosa”. “Gli italiani – aggiunge l’ex premier – non devono prendere lezioni e consigli da nessuno, tanto meno da chi si è reso protagonista di guerra e condotte che violano i più elementari diritti umani”.

Luigi Di Maio ha definito “davvero preoccupante l’ingerenza del governo russo nelle elezioni italiane. Un esponente russo, Medvedev, interviene nuovamente a gamba tesa su questioni di politica interna, questa volta dando anche un’indicazione di voto. Le forze politiche italiane prendano le distanze in maniera netta, senza alcuna timidezza, dalla propaganda russa. Noi lavoriamo per diversificare le fonti di approvvigionamento del gas perché non si può dipendere da chi, con i soldi degli italiani, finanzia la guerra sanguinosa in Ucraina con effetti che stanno anche facendo aumentare in maniera vertiginosa i prezzi delle bollette”. Anche Mara Carfagna di Azione dice che “l’invito di Medvedev perché gli elettori puniscano i loro governi è più ridicolo che tragico: un autocrate che per compiacere il suo capo mostra muscoli che non possiede. Italiani ed europei non sono gli sciocchi che crede, di sicuro non voteranno per fare un piacere a Putin”.

Nel suo messaggio, Medvedev sostiene che comunque “noi vogliamo una cooperazione pacifica, commercio, scambi e altre cose che sono normali. Non ci chiudiamo a nessuno, sosteniamo qualsiasi proposta ragionevole”. Ma “se il ‘prezzo per la democrazia europea’ è il freddo negli appartamenti e i frigoriferi vuoti, questa ‘democrazia’ è per i pazzi. Ecco perché quattro governi europei si sono già dimessi in breve tempo. Ma questa chiaramente non è la fine. I voti degli elettori sono una potente leva di influenza anche sui politici più congelati”. E ha infine lanciato un appello a tutti gli elettori europei: “Quindi agite, vicini europei! Non rimanete in silenzio. Chiamate i vostri idioti a rendere conto. E vi ascolteremo. Il vantaggio è evidente: l’inverno è molto più caldo e confortevole in compagnia della Russia che in uno splendido isolamento con la stufa a gas spenta”.

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