Camicia nera, bandana dello stesso colore e iconici occhiali arancioni. Così si è presentata la star di Hollywood Steven Seagal in un video che lo ritrae mentre visita la prigione di Olenivka, nell’autoproclamata Repubblica popolare del Donetsk. L’icona del cinema e delle arti marziali, rappresentante speciale per la Russia per le relazioni umanitarie con gli Stati Uniti, infatti, si trova nel Donbass per girare un documentario. A renderlo noto in un tweet corredato da immagini è stato Max Seddon, capo dell’ufficio di Mosca del Financial Times.

“Qui sta visitando l’ex sito dei prigionieri di guerra a Olenivka, dove l’Ucraina dice che la Russia ha massacrato decine di detenuti per nascondere le prove di tortura“, ha precisato Seddon, commentando una foto. Il capo dell’ufficio di Mosca del Financial Times, inoltre, ha twittato che il leader dell’autoproclamata Repubblica della regione di Donetsk, Denis Pushilin, dice che Seagal avrebbe intervistato i prigionieri di guerra detenuti a Olenivka, struttuta che -stando alla versione dei russi- sarebbe stata bombardata da Kiev utilizzando i lanciarazzi Himars provocando 50 morti e 70 feriti. Versione, questa, smentita dalle immagini satellitari utilizzate dall’emittente americana di all news Cnn in un dettagliato reportage. Seagal, però, è convinto della responsabilità ucraina dietro le uccisioni di Olenivka al punto da recarsi sul posto per dimostrare i “crimini di guerra” commessi dall’esercito di Volodymyr Zelensky. In un altro tweet con un’altra immagine dell’attore, Seddon ha puntualizzato che Seagal ha un solo orologio al polso invece dei due che indossa solitamente per capire che ora sia nei suoi frequenti viaggi, perché ora che vive “prevalentemente in Russia non dovrebbe più avere questo problema”. Un legame molto stretto quello che unisce Mosca a Steven Seagal, definito “il peggiore attore del mondo”.

Tante amicizie “scomode” L’artista, nato nel Michigan, ma con cittadinanza russa e serba, vive stabilmente in Russia dove frequenta gli ambienti vicini al Cremlino. Ne è prova la sua partecipazione ai sontuosi festeggiamenti per il 70esimo compleanno del presidente Vladimir Putin. Un’amicizia di lunga data con lo Zar che si aggiungerebbe ad altri discutibili rapporti con altre figure politiche molto importanti nel panorama internazionale, come il dittatore nord coreano Kim Jong Un e il leader bielorusso Lukashenko il quale, durante un loro incontro, in un simpatico siparietto immortalato dai fotografi, regalò una carota e due cocomeri all’attore americano. Per non parlare dei cordiali rapporti con il dittatore venezuelano Nicolas Maduro che, invece, diede in dono alla star di Hollywood una katana, la celebre sciabola giapponese. Nel 2017, invece fece grande scalpore l’incontro di Seagal con il presidente filippino Rodrigo Duterte, noto per le sue politiche repressive e crudeli di tolleranza zero che gli sono valse il nome di “The Punisher”.

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