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È morto il beluga salvato dopo una settimana nella Senna: “La sua sofferenza era evidente, era malato e non riusciva a nutrirsi”

"Siamo devastati da questo tragico esito che sapevamo essere molto probabile, ma ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato per questa mobilitazione senza precedenti: vigili del fuoco, operatori sanitari e volontari", ha scritto su twitter l’organizzazione ambientalista francese Sea Sheperd France

di F. Q.

È morto il beluga che era stato salvato dalle acque della Senna. Dopo l’entusiasmo per il salvataggio riuscito nella serata di martedì, oggi il prefetto del dipartimento di Calvados in Francia ha annunciato il decesso: i veterinari hanno deciso di sopprimerlo dopo che il suo stato di salute era peggiorato. Il cetaceo era stato recuperato nella notte dalle acque della Senna con l’auspicio di poterlo trasportare in un bacino di acqua salata in Normandia dove curarlo dopo che corso di una prima visita avevano evidenziato la mancanza di attività digestiva dell’animale, un maschio lungo quattro metri e del peso di circa 800 chili. Poi però, esami più approfonditi hanno attestato la gravità delle sue condizioni di salute.

“La sofferenza era evidente per l’animale, non ventilava abbastanza, era malato e non riusciva a nutrirsi. Quindi abbiamo deciso che doveva essere soppresso”, le parole del veterinario Ollivet Courtois riportate da Bfm. “Siamo devastati da questo tragico esito che sapevamo essere molto probabile, ma ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato per questa mobilitazione senza precedenti: vigili del fuoco, operatori sanitari e volontari”, ha scritto su twitter l’organizzazione ambientalista francese Sea Sheperd France mettendo in luce come l’operazione fosse “rischiosa” ma “essenziale” per dare una possibilità a un animale altrimenti condannato. Il beluga, estratto dalla Senna in una operazione di salvataggio durata tutta la notte, è morto durante il trasporto verso Ouistreham, nel Calvados: è stato stato sottoposto a eutanasia durante il trasferimento da una chiusa dell’Eure al porto di Ouistreham, dove doveva rimanere qualche giorno per essere curato.

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