Si compra di meno ma si spende uguale o di più. È questo, in sintesi, quanto emerge dal dato Istat sulle vendite al dettaglio di aprile. Nessuna brusca caduta causata dalla guerra, anzi forse una tenuta inattesa dei consumi rimasti stazionari in valore. Sono però scese le quantità di beni acquistati (- 0,4% su marzo) ma, con prezzi più alti, il dato si compensa. Le vendite dei beni non alimentari sono scese dello 0,6% in valore rispetto a marzo e dello 0,8% in volume mentre sono cresciute quelle dei beni alimentari (rispettivamente +0,7% in valore e +0,2% in volume). Su base annua ossia rispetto all’aprile del 2021 le vendite al dettaglio sono salite del 4,4% come quantità e dell’ 8,4% in valore. Ma su quest’ultimo incremento incide un’inflazione al 6,7%.

Tutte le tipologie distributive, rileva l’Istat, risultano in crescita nel confronto annuo, compreso il commercio on-line che torna a salire dopo il calo dello scorso mese. Rispetto ad aprile 2021, infatti, il valore delle vendite della grande distribuzione sale del 7,7%, le imprese operanti su piccole superfici registrano un +10,1%, le vendite al di fuori dei negozi salgono del 4,2% e il commercio elettronico risale dell’ 1,9%. Sempre nel confronto annuo, tra i beni non alimentari si registra una crescita tendenziale per tutti i gruppi di prodotti. Gli aumenti maggiori riguardano mobili, articoli tessili, arredamento (+26% in valore), seguono abbigliamento e pellicceria (+20,8%) e calzature, articoli in cuoio e da viaggio (+18,4%), mentre ’informatica, telecomunicazioni e telefonia resitstrano un + 3,4%. Inoltre, rileva ancora l’Istat, nel trimestre febbraio-aprile 2022, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio crescono in valore (+0,3%) e calano in volume (-0,8%). Le vendite dei beni non alimentari sono in aumento (+0,3% in valore e +0,1% in volume), mentre quelle dei beni alimentari aumentano in valore (+0,2%) e diminuiscono in volume (-1,9%).

“Dati pessimi. I pochi rialzi registrati sono solo un’illusione ottica dovuta all’inflazione che ad aprile era pari al 6% su base annua, 6,7% per i soli prodotti alimentari. Non per niente rispetto ad aprile 2021 le vendite alimentari salgono in valore del 5,5%, ma poi scendono dello 0,8% in volume. Per il resto ricordiamo che ad aprile 2021 molti esercizi, come i centri commerciali, erano ancora chiusi nel weekend”. Lo afferma il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, commentando i dati Istat sulle vendite al dettaglio di aprile.

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