La “maledizione” di Charles Leclerc colpisce ancora. Partito dalla pole, il ferrarista ha chiuso il Gran Premio Formula 1 di Monaco al quarto posto, penalizzato da un clamoroso errore dei tecnici ai box che lo hanno fatto fermare due volte a pochi giri di distanza e per di più lo hanno ritardato dietro al compagno di squadra. “Non ho parole, non possiamo fare una cosa del genere”, è sbottato via radio con il “muretto” dopo la bandiera a scacchi. È andata meglio al suo compagno di scuderia, lo spagnolo Carlos Sainz, che è arrivato secondo dopo una serrata battaglia con Sergio Perez, il trionfatore di questa gara con la sua RedBull. A completare il podio il leader del mondiale Max Verstappen. Ma è successo davvero di tutto in questo Gran Prix monegasco, terminato con soli 65 giri percorsi sui 77 previsti. Una gara avvincente più per i problemi legati al maltempo e la sospensione al 27° giro in seguito allo schianto di Mick Schumacher che non per lo spettacolo in pista. A iniziare dalla pioggia battente che ha sferzato nel primo pomeriggio la cittadina, tanto da costringere i commissari sospendere la partenza, ritardandola di oltre un’ora, quando finalmente è arrivata una schiarita.

Inizialmente rinviata dalle 15 alle 15.09, solo alle 15.16 è arrivato il via ad un primo giro di ricognizione dietro a safety car. E qui è stata lampante l’impraticabilità della pista: il circuito cittadino era completamente allagato, complice anche il fatto che l’asfalto è quello usato comunemente per la viabilità stradale, quindi non drenante, e la visibilità oltremodo scarsa. Bandiera rossa: il direttore di corsa, il portoghese Eduardo Freitas, ha stabilito che non c’erano le condizioni per dare il via alla gara. Troppi rischi, troppo pericoli in un circuito già di suo insidioso. Le macchine sono tornate ai box e i piloti, fradici come mai, sono andati a cambiarsi. Per un’ora, i commissari hanno scrutato il cielo mentre le scuderie elaboravano le strategie per i cambi gomma: solo alle 16.05 le monoposto sono finalmente partite con le gomme da bagnato dietro la safety-car.

Al ventisettesimo giro Mick Schumacher si è schiantato contro le barriere a tutta velocità. La sua auto si è spezzata in due ma lui ne è uscito miracolosamente illeso. “Tutto ok”, ha detto il figlio del leggendario Michael rassicurando il suo team via radio. La safety car è entrata in pista ma poco dopo è uscita la bandiera rossa: gara nuovamente sospesa per permettere ai tecnici di ripristinare la pista. Le vetture rientrano ai box e in casa Ferrari la tensione è alle stelle: Charles Leclerc è furioso, da primo è finito al quarto posto dietro a Perez, al comando con la sua RedBull; il compagno di squadra Sainz e Verstappen (RedBull), a causa di un errore nella gestione dei pitstop da parte della sua scuderia per montare le gomme da asciutto. Alle 17.15 nuova partenza, sempre con safety car: impossibile ogni tentativo di sorpasso, nonostante Sainz ce l’abbia messa tutta per insidiare Perez, in difficoltà sul finale per l’usura delle gomme. Da regolamento, alle 18 è sventolata la bandiera a scacchi che ha messo fine ai giochi: una gara di F1 non può, infatti, durare più di tre ore.

LA CLASSIFICA PILOTI
Max Verstappen 125
Charles Leclerc 116
Sergio Perez 110
George Russell 84
Carlos Sainz 83
Lewis Hamilton 50
Lando Norris 48
Valtteri Bottas 40
Esteban Ocon 30
Kevin Magnussen 15
Daniel Ricciardo 11
Yuki Tsunoda 11
Fernando Alonso 10
Pierre Galsy 6
Sebastian Vettel 5
Alexander Albon 3
Lance Stroll 2
Guanyu Zhou 1
Nicholas Latifi 0
Mick Schumacher 0

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