Secondo Giuseppe Conte la Camere devono aggiornare la risoluzione approvata all’inizio della guerra in Ucraina. Nel giorno in cui Mario Draghi compare in Parlamento, il leader dei 5 stelle ne approfitta per rilanciare le sue richieste all’esecutivo. “Ho seguito Draghi e ci ha dato una sua lettura degli avvenimenti e nel complesso è una informativa doverosa e quello che stiamo chiedendo è un confronto costante”, ha detto il leader del Movimento 5 stelle, a margine dell’incontro “Pnrr: priorità e futuro dell’Italia” promosso da Aepi e Adnkronos a Palazzo dell’Informazione, sede dell’agenzia di stampa. “Sì, c’è una risoluzione ma adottata all’inizio della guerra – continua Conte – E’ giusto aggiornarla e il governo si misuri su una convergenza che rafforzi la posizione del governo. Credo che l’Italia si possa distinguere dagli altri Paesi sulla fornitura delle armi: dobbiamo essere un Paese in prima linea per il negoziato. Se ci dovessimo rassegnare alla guerra ci sarà un problema umanitario, di fame e i rischi di una recessione”.

Che poi ha spiegato: “Quando chiedo un aggiornamento della risoluzione penso al rilancio di un confronto in Parlamento alla luce di quanto è emerso nel Paese in queste settimana, in modo da interpretare la nuova fase a favore della ripresa del negoziato. E per quanto riguarda l’invio delle armi, la nostra posizione è nota: abbiamo già dato”. L’ex premier ha poi rilanciato la sua richiesta su uno stop alle armi per Kiev: “Non credo che il governo italiano, dopo tre invii di forniture, si debba distinguere per continuare a riarmare l’Ucraina. Ci dicono gli esperti che l’Ucraina in questo momento è uno dei paesi più armati al mondo“. E ha aggiunto: “Non mi sento di dire che sono leale all’Europa, io sono l’Europa, sono parte integrante dell’Europa”. L’ex premier ci ha tenuto a negare con forza che i stelle non intendono creare “difficoltà al governo, altrimenti non lo avremmo fatto partire con il nostro consenso, con un nostro atto di responsabilità. Non è certo un nostro obiettivo metterlo in difficoltà. Leggo alcuni commenti ingenerosi, sento parlare di fibrillazioni, di logoramento. Ma noi ce lo ricordiamo cosa significa logoramento? Quando mi hanno fatto cadere? Quando chiedevano di inserire nel Pnrr cose impossibili come lo Stretto di Messina o il Mes ogni giorno, che sembrava indispensabile per andare avanti. Il M5S porta semplicemente avanti le sue idee, le sue battaglie”. E ha proposito della fine del suo governo Conte ha aggiunto: “Non mi posso occupare delle ragioni per cui è saltato il Conte due. Ci sarà tempo per studiare eventuali incontri segreti. Il Conte due è certamente stato un governo un pò scomodo, perchè non ha dato voce a chi la voce la fa sempre sentire a Palazzo Chigi e ha aiutato la giustizia sociale, ha lottato contro l’evasione. Ha scontentato una parte della politica allergica ai cambiamenti“.

L’ex premier poi è tornato sul caso di ieri, quando i 5 stelle hanno perso la presidenza della commissione Esteri a beneficio di Stefania Craxi, eletta dai centristi e da Fratelli d’Italia. “Abbiamo commesso un errore: il Presidente della Commissione ha fatto una cosa inaccettabile quando mise la Z per il 25 aprile. Ci siamo dimessi tutti. Poi c’è stato detto che avremmo potuto designare un nuovo Presidente. Ci hanno chiesto che fosse di alto profilo. Licheri lo è e lo abbiamo proposto. Il percorso era condiviso, ma ci sono stati movimenti strani, da Renzi a Meloni per Craxi. Io le dico auguri e buon lavoro a Stefania Craxi“. A sentire Conte quello che è successo in commissione Esteri riguarda l’equilibrio del governo e il ruolo del M5s, che “inizia a esprimere la sua coerenza, anche la sua forza politica, che a qualcuno sta dando fastidio”. E aggiunge: “Qualcuno dice che non so fare politica: posso dire che se quella è la politica non mi interessa farla… “.

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