Il “blitzkrieg economico” lanciato dall’Occidente contro la Russia attraverso le sanzioni “è fallito”, mentre le stesse sanzioni stanno già provocando “un declino negli standard di vita” nei Paesi europei. Così Vladimir Putin getta acqua sul fuoco poche ore dopo l’allarme lanciato dalla governatrice della Banca centrale russa, secondo la quale l’istituto “può disporre all’incirca delle sue riserve composte da oro, yuan e altri asset non esposti ai rischi legati alle sanzioni”, ma “il periodo in cui l’economia possa vivere sulle scorte è limitato“. Le valutazioni di Elvira Nabiullina sono state esternate direttamente alla Duma e riportate dall’agenzia di stampa governativa Tass.

Il banchiere centrale di Mosca che una settimana fa riteneva sufficienti le riserve e l’economia in grado di ripartire, ha ammesso quindi che le sanzioni imposte dopo il conflitto in Ucraina “hanno colpito in un primo momento il mercato finanziario anche se ora avranno un impatto più forte sull’economia” russa. La governatrice ha sottolineato come la banca centrale non “proverà ad abbassare l’inflazione a ogni costo perché questo limiterebbe l’adattamento dell’economia” alla nuova situazione caratterizzata dalle sanzioni.

Il Paese dovrà invece affrontare “cambiamenti strutturali della sua economia” e del modello di business per far fronte alle sanzioni. Le aziende russe dovranno adattarsi perché “i problemi principali riguarderanno le restrizioni sulle importazioni e alla logistica del commercio estero”. Inoltre “i produttori russi dovranno cercare nuovi partner, una nuova logistica o passare alla produzione di prodotti delle generazioni precedenti”, ma “per tutto questo ci vorrà tempo”.

La banca centrale – che ritiene che il sistema bancario sia saldo e in grado di resistere anche a “colpi seri” come conseguenza delle sanzioni occidentali – di contro ammorbidirà gradualmente il controllo dei capitali e semplificherà le regole sui cambi per gli esportatori. Un ruolo cruciale lo giocherà anche il rublo digitale, per le transazioni fra le banche cui già hanno aderito cinque istituti di credito. Ma soprattutto l’istituto sta pianificando un’azione legale contro le sanzioni imposte dalla comunità occidentale in seguito alla guerra in Ucraina.

Secondo Putin, però, le sanzioni che l’Occidente ha imposto alla Russia in seguito all’aggressione militare dell’Ucraina sono “un autogol”: il presidente sostiene che “l’inflazione e i prezzi al dettaglio si stanno stabilizzando” anche se, “ovviamente, il principale fattore negativo per l’economia è stata la pressione delle sanzioni”. Tuttavia, è il ragionamento, l’obiettivo delle sanzioni occidentali era quello di “intaccare rapidamente la situazione finanziaria ed economica del nostro Paese, provocare il panico nei mercati, il crollo di sistema bancario, una carenza su larga scala di merci nei negozi. Ma possiamo già affermare con sicurezza che una simile politica nei confronti della Russia è fallita”. Per Putin tuttavia Mosca deve “accelerare” il passaggio al rublo e alle valute di altri Paesi, nel “commercio con l’estero” e bisogna fornire la “massima assistenza agli imprenditori che hanno incontrato difficoltà a causa delle sanzioni”.

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