Marina Ovsyannikova, la giornalista russa contraria alla guerra che ha interrotto la diretta del telegiornale russo per protestare contro il conflitto in Ucraina, è stata assunta come corrispondente dalla Die Welt. Lo ha annunciato il proprietario del quotidiano tedesco, Axel Springer, che ha precisato: “Riferirà per il cartaceo e per il canale di notizie Tv di Die Welt da Ucraina e Russia”. Secondo Ulf Poschardt, direttore del gruppo Welt, Owsjannikova “ha avuto il coraggio, in un momento decisivo, di far confrontare gli spettatori russi con la realtà” aggiungendo che con il suo gesto, la giornalista, “ha difeso la professione, nonostante la censure”. “Come giornalista, considero mio dovere difendere la libertà”, ha commentato così l’assunzione Ovsiannikova. La giornalista era stata arrestata e poi rilasciata dalle forze dell’ordine russe, dopo aver mostrato un cartello contro la guerra alle spalle di una collega che stava conducendo il telegiornale. Ha pubblicato il suo primo articolo sul quotidiano tedesco: “I russi hanno paura”. Poschardt, alla domanda se il giornale voglia anche inviare un segnale politico con questa assunzione, ha risposto: “Facciamo giornalismo, non politica. Un giornalismo buono, coraggioso e incorruttibile è una minaccia per ogni autocrate e dittatore”.

“La mia vita è divisa fra un prima e un dopo. I principi morali a un certo punto sono diventati più importanti del benessere, la libertà dell’anima più di una vita regolare. La guerra in Ucraina è stata il punto di non ritorno, il punto in cui non era più possibile tacere”, ha scritto Ovsyannikova nell’articolo pubblicato sul giornale tedesco. Nelle scorse settimane aveva ammesso di avere paura per la sua vita e quella dei suoi figli, essendo rimasta fra l’altro isolata dai colleghi. Il direttore della Welt, Ulf Poschardt, ha spiegato di ritenere che la situazione della sicurezza della giornalista possa migliorare proprio grazie al nuovo incarico con il giornale “perché attraverso di esso ottiene più visibilità”. Ancora nel testo ‘I russi hanno paura’, la reporter, adesso corrispondente dalla Russia per il giornale del gruppo Axel Springer, racconta di essere “sottoposta a incredibili molestie” sui social. “Gli ucraini mi considerano una agente del Fsb, i russi scrivono che sono una traditrice che lavora per i servizi britannici. Tutti cercano motivazioni nascoste e le più incredibili teorie del complotto. Nessuno vuole credere che la mia sia stata solo la protesta emotiva di una cittadina”. Le forme di ritorsione sono altrettanto varie: dalle ruote bucate all’auto (nel parcheggio della tv per la quale lavorava fino alla protesta) al blocco della fornitura del cibo per cani dalla ditta (vicina al governo) da cui lo acquistava da sempre. La Ovsjannikova spiega che i russi hanno paura e che tanti giovani non prendono parte ai sondaggi proprio per evitare ritorsioni. Ci sono però motivi per non perdere l’ottimismo, aggiunge: “Sempre più persone mi scrivono di essere disposte a tutto pur di fermare questo delirio“. E cita i casi di resistenza civile, come quello dell’ex pilota di Aeroflot, Sergej Knischow, che ha scandito il suo chiaro ‘no ‘all’invasione dell’Ucraina.

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