Gli studenti del liceo classico Alessandro Manzoni di Milano hanno occupato il piano terra della scuola e hanno intenzione di rimanerci per tutta la settimana. La protesta, partita dal Collettivo Manzoni, nasce in opposizione alle politiche del governo e del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sulla gestione della pandemia. Mentre 2mila 500 dirigenti scolastici hanno lanciato un appello a Draghi e Bianchi per chiedere due settimane di didattica a distanza, denunciando una scuola poco sicura, gli studenti lamentano un assenza di dialogo con i professori e la dirigenza.

Le lezioni al liceo Manzoni sono iniziate venerdì 7 gennaio, giorno in cui il collettivo aveva organizzato una manifestazione, lanciata su Instagram con un appello: “Da quasi due anni assistiamo a decisioni folli in ambito di istruzione, prese da soggetti politici che hanno dimostrato a più riprese la loro inadeguatezza. La scuola è stata strumentalizzata e abbandonata in quanto capro espiatorio da sacrificare sull’altare del profitto”.

Così, dopo tre giorni, i liceali si sono radunati in assemblea nel cortile della scuola in via Orazio per poi decidere di prendere possesso del piano terra con zaini e sacchi a pelo, permettendo lo svolgersi delle lezioni nei piani superiori. Secondo quanto riferito dagli studenti, è stato organizzato un calendario di incontri anche con ospiti esterni che occupa le giornate fino a sabato, rispettando le norme anti Covid e il distanziamento. Anche nel 2021, il Manzoni di Milano aveva iniziato l’anno con gli studenti che protestavano contro la gestione della pandemia, una manifestazione che aveva portato all’occupazione dell’istituto, chiuso per il lockdown, il 12 gennaio.

“Abbiamo occupato perché da quando siamo tornati a scuola dopo la dad nulla è cambiato, abbiamo trovato situazione ancora una volta che non rispetta i bisogni degli studenti e delle studentesse ma una scuola attenta solo alle valutazioni”: è quanto ha spiegato Dario, uno degli studenti che questa mattina hanno occupato il liceo classico Manzoni. “È un gesto che speriamo abbia un seguito, un gesto forte per Milano, per i giovani, per gli studenti e le studentesse di tutta italia”, ha aggiunto Chiara, spiegando che “il Collettivo politico Manzoni ha preso una posizione netta a favore del vaccino obbligatorio perché pensiamo che la libertà di scelta sia controproducente ed è anche per questo che siamo ancora in una fase critica della pandemia”.
“Si occupa con le dovute norme – ha aggiunto Chiara – nessuno nega l’esistenza del virus e la gravità del momento. Ci facciamo noi il tracciamento dei contagi che l’Ats da tempo non riesce più a fare nelle scuole e quindi dimostreremo che con l’autogestione si può fare anche questo. Sappiamo che molti presidi vorrebbero la dad e siamo molto felici di essere in presenza, ma abbiamo paura di tornare in dad, abbiamo paura di rinchiuderci ancora nell’alienazione delle nostre camere davanti a uno schermo. Staremo qua ogni mattina per portare avanti una didattica diversa – conclude Dario – siamo qua per offrire un’alternativa visibile di come deve essere la scuola”.

(Foto di repertorio)

Articolo Precedente

Scuola, Greco (Cts): “Non traina il contagio, fare il possibile per tenerla aperta”. Ricciardi: “Decisione contraria a evidenze scientifiche”

next
Articolo Successivo

Roma, al liceo Newton classi dimezzate per le assenze di studenti e personale. Preside: “Preoccupati, se continua così dad inevitabile”

next