Un cluster a Pieve di Soligo composto da 92 persone, di cui 24 positivi, 3 casi sospetti e 65 contatti stretti, è stato individuato dal Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 2 (Treviso). Fra loro una persona ricoverata in terapia intensiva: si tratta di un uomo che aveva già completato il ciclo primario del vaccino. In origine era stato indicato dall’azienda come un No vax, ma in seguito la comunicazione è stata corretta: “Nella congestione dei primi momenti – spiega il direttore Francesco Benazzi – mi era stata descritta come persona ‘non vaccinata’, in realtà i sanitari si riferivano alla terza dose, non ancora fatta. Un nostro errore di cui ci scusiamo”. Il paziente, un trevigiano di 78 anni, ha bisogno dell’intensiva per le funzioni vitali ma non sarebbe in condizioni critiche.

Il cluster è correlato ad un viaggio ad Assisi effettuato la scorsa settimana: buona parte delle persone hanno viaggiato a bordo di due pullman, mentre in tutto sedici hanno raggiunto l’Umbria con auto propria. Il caso indice non era aggregato alla comitiva di pellegrini perché accusava già alcuni sintomi di malessere.

Tra i partecipanti forse anche il parroco organizzatore del viaggio, alla guida di una comunità di una frazione di Conegliano, sempre nel Trevigiano. Le persone coinvolte, tutte adulte, sono in quarantena. In isolamento sono anche i 64 contatti stretti, i congiunti dei 24 positivi e dei tre casi sospetti, mentre si attende l’esito dei test sui gitanti rimanenti. Nel gruppo c’erano alcune persone non vaccinate.

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