È troppo esiguo il risarcimento di seimila euro a cui la Corte d’Appello di Napoli ha condannato Roberto Saviano per il plagio di tre articoli di cronaca, tratti dal Corriere di Caserta e dal giornale Cronachedi Napoli, nel suo romanzo Gomorra edito da Mondadori. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, annullando con rinvio la sentenza del 2016 con cui la corte partenopea aveva ridotto di dieci volte la somma dovuta (da sessantamila a seimila euro, da versare in solido tra l’autore del libro e la casa editrice) stabilendo che la quantificazione del danno dovesse tener conto dell’enorme successo del romanzo. A riportarlo è il sito Cronachedi, una delle testate plagiate.

Per effetto della decisione, una nuova sezione della Corte d’Appello dovrà riquantificare il risarcimento tenendo conto anche dei “benefici realizzati illegalmente dall’autore della violazione”. È imprescindibile, si legge in un passaggio del provvedimento, tenere conto del fatto che “gli articoli in questione sono stati riprodotti e utilizzati nel loro valore d’uso, seppure nel contesto di un’opera molto più ampia, e hanno inoltre riscosso, sia pure in quel modo e in quelle forme, un grande successo“. La Cassazione “palesemente inammissibile” il controricorso presentato dagli avvocati di Saviano e Mondadori, Vincenzo Sinisi, Claudio Marcello Leonelli, Benedetta Carla Angela Maria Ubertazzi e Luigi Carlo Ubertazzi.

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