Dieci corpi senza vita, probabilmente morti per soffocamento. È questo ciò che hanno trovato i soccorritori di Medici Senza Frontiere a bordo della nave Geo Barents, che offre soccorso ai migranti che intraprendono il viaggio verso l’Europa attraverso la rotta mediterranea, che ieri ha raggiunto una barca di legno in difficoltà portando in salvo 99 persone. Lo comunica la stessa ong che torna anche a denunciare la mancanza di una presenza massiccia da parte delle istituzioni europee per cercare di limitare le morti in mare: “Sul fondo della barca di legno sovraccarica, dieci persone sono state trovate morte – ha twittato Msf – Dieci morti evitabili, dieci persone morte per soffocamento, dopo 13 ore di deriva in mare. La rotta più mortale del Mediterraneo. Come possiamo accettarlo nel 2021?”.

Adesso sono 186 le persone che si trovano a bordo della nave di Msf, come fa sapere la stessa organizzazione: “Molti di loro sembrano traumatizzati dall’orrenda prova – dicono – Stavano andando alla deriva in mare per ore, temendo per le loro vite. Devono essere portati in salvo al più presto”. Il più giovane a bordo dell’imbarcazione è un neonato di 10 mesi, mentre tra gli altri ci sono molte donne e bimbi piccoli.

Anche Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), vuole di nuovo attirare l’attenzione su ciò che accade lungo la rotta mediterranea: decine di migliaia di persone cercano di raggiungere l’Europa ogni anno attraversando il Mediterraneo dalla Libia o dalla Tunisia. Si tratta di un viaggio estremamente pericoloso, spiega ricordando che almeno 1.236 persone sono già morte quest’anno mentre tentavano questa traversata, contro le 858 nello stesso periodo del 2020.

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