Nuovi tagli in vista al Sole 24 Ore. Seguendo la strada indicata dal presidente Carlo Bonomi. il gruppo editoriale di Confindustria si appresterebbe a ridurre ulteriormente il suo organico. E non con mano leggera visto che dovranno uscire 60 dei 273 giornalisti (tra quotidiano, agenzia stampa Radiocor e Radio24) e 80 dipendenti amministrativi. L’amara pillola dovrebbe essere indorata con incentivi pari a due anni della retribuzione. Non è però ben chiaro cosa accadrebbe se la cifra delle uscite non venisse raggiunta con adesioni volontarie. Un’opzione potrebbe aprirsi con la prossima legge di bilancio che potrebbe rifinanziare la dotazione per i pre-pensionamenti. Curioso l’eventuale ricorso ai pensionamenti anticipati, finanziati con denaro pubblico, da parte di un gruppo di Confindustria il cui presidente si è spesso scagliato contro quota100 e misure che anticipano l’età del ritiro dal mondo del lavoro. Alla richiesta di un commento da parte de Ilfattoquotidiano.it, il gruppo Sole 24 Ore ha risposto “No comment”.

Lo scorso agosto il gruppo ha sostituito una linea di credito da 37 milioni di euro garantita da Sace (quindi con garanzia pubblica che prevede alcune condizionalità come la salvaguardia della forza lavoro) con un’emissione obbligazionaria sulla borsa del Lussemburgo da 45 milioni di euro con scadenza 7 anni e tasso annuo del 4,95%. Quindi interessi superiori rispetto a quelli pagati a Sace (1,65% su Euribor a 3 mesi).

Da tempo il gruppo, oggi guidato da Giuseppe Cerbone, Federico Silvestri e dal direttore Fabio Tamburini (di recente riconfermato), rincorre il calo dei ricavi tagliando il costo del lavoro. Negli ultimi anni il giro d’affari ha continuato però a contrarsi. Il primo semestre del 2021 ha visto una ripresa dei ricavi (96 milioni) rispetto alla prima metà del 2020 ma il dato è, almeno in una qualche misura, falsato dall’effetto Covid.

Sta di fatto che se nel 2016 il Sole 24 Ore incassava 265 milioni di euro l’anno, il 2019 si è chiuso con ricavi per 198 milioni. Nel frattempo il costo del personale è diminuito da 265 a 191 milioni e il numero di dipendenti da 1.150 (336 giornalisti) a 831 (273 giornalisti). In 4 anni i ricavi sono scesi di 67 milioni, la spesa per il personale di 74 milioni. La ricetta, in qualche modo, ha pagato: da una perdita di 19 milioni del 2017 si è arrivati al rosso di 1 milione di euro del 2020. Un miglioramento dell’ultima riga del bilancio ascrivibile però, come si vede, in larghissima misura ai tagli al costo del lavoro. Strategia che non ha mai prodotto un recupero dei ricavi su base annua e che non ha mancato di sollevare perplessità sulla sostenibilità di questa strategia nel lungo periodo nelle redazioni del quotidiano finanziario.

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