Avevamo ragione, ma non ci hanno ascoltato”. Così Vittorio Agnoletto, nel 2001 portavoce del Genoa Social Forum altermondialista, si rivolge a una sala del maggior consiglio del Palazzo Ducale gremita nel primo evento in programma per il ventennale dai fatti del G8 di Genova. “Siamo tornati qui, nei luoghi dove si è tenuto il vertice dei grandi e decine di migliaia di persone si erano riunite per contestare e proporre un’alternativa a un modello di sviluppo del quale già si vedevano contraddizioni e pericoli che si sono puntualmente rivelati tali chiaramente per tutti: dall’ambiente alla giustizia sociale, un altro mondo è urgentemente necessario, e non basta cambiare nomi alle cose, serve cambiare radicalmente il sistema”. Presente all’iniziativa anche don Luigi Ciotti, che ha sottolineato l’importanza di mantenere vive quelle idee: “C’è ancora bisogno di quel movimento, non possiamo tacere, di fronte alle disuguaglianze, alla guerra mondiale a pezzi, all’accentramento del potere dell’informazione sotto pochi gruppi editoriali, all’olocausto che sta consumandosi nel Mediterraneo a causa di ben precise scelte economiche e politiche”.

“Allora contestavamo il mondo dove il 20% della popolazione mondiale possedeva l’80% della ricchezza mondiale – ha sottolineato anche padre Alex Zanotelli, all’epoca del G8 di Genova tra gli ispiratori della Rete Lilliput – oggi il 12% della popolazione possiede il 85% della ricchezza mondiale, il 55% della popolazione mondiale possiede solo 1,3% della ricchezza del mondo. Non possiamo non sentirci tutti responsabili e chiamati in causa da questo sistema di ingiustizia strutturale”. Nel pomeriggio di oggi previsto il corteo animato dai centri sociali che partirà alle 18 da piazza Alimonda per raggiungere palazzo Ducale per rilanciare i temi portati nelle strade di Genova 20 anni fa, altre iniziative tematiche si susseguiranno nei prossimi giorni.

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