Almeno 58 morti, e decine di dispersi. Continua a salire il numero delle vittime dell’alluvione che ha devastato l’ovest della Germania, distruggendo case e trascinando nell’acqua le automobili. Le forti piogge e le inondazioni hanno toccato in particolare due lander, il Norderno-Vestfalia e la Renania-Palatinato. E solo in quest’ultima regione, secondo il ministro dell’interno, Roger Lewentz (Spd), si contano tra le 50 e le 70 persone disperse. Almeno 200mila quelle rimaste senza elettricità. E adesso il rischio è che la diga di Steinbach nel Nord Reno Westfalia, definita “molto instabile”, crolli. Tanto che le autorità hanno disposto l’evacuazione delle città di Schweinheim, Flamersheim e Palmersheim.

Una “catastrofe“, come l’ha definita per ben due volte la cancelliera Angela Merkel, oggi a Washington, dovuta, secondo il presidente del land del Nordreno-Vestfalia e candidato della Cdu alla cancelleria, Armin Laschet, e la ministra dell’Ambiente, Svenja Schulze, ai cambiamenti climatici. L’accumulo di forti piogge, ha detto Laschet ai media tedeschi, fa capire che è “necessario accelerare sulle misure di protezione del clima”. “I cambiamenti climatici sono arrivati in Germania“, ha invece twittato la ministra. “Gli eventi – ha aggiunto – mostrano la forza con cui le conseguenze del cambiamento climatico possono influenzare tutti noi e quanto sia importante prepararsi ancora meglio per eventi meteorologici così estremi in futuro”. Sulla stessa linea il commento del ministro dell’Interno, anche lui convinto che le inondazioni di queste ore siano “la conseguenza dei cambiamenti climatici” per i quali bisogna prepararsi meglio.

Angela Merkel, dopo aver espresso cordoglio per le vittime e vicinanza alle famiglia, ha parlato in uno statement sottolineando che “parlare di forte pioggia e di alluvione, descrive la situazione in modo insufficiente. È davvero una catastrofe”. La cancelliera ha detto di essere “sconvolta dalle notizie che mi arrivano”, parlando di “posti sommersi dall’acqua”, ma senza dare un numero preciso di vittime. “Io esprimo il mio dolore. Non abbiamo ancora i numeri, ma saranno molte“, ha detto, specificando che “si farà tutto il possibile per ritrovare i dispersi”. La cancelliera ha quindi ringraziato i soccorritori per “l’instancabile lavoro”. “Sappiamo che in parte è anche molto molto pericoloso quello che stanno facendo”. Tra le vittime dell’alluvione, infatti, anche due Vigili del fuoco deceduti mentre prestavano soccorso.

Un disastro per il quale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto inviare il proprio messaggio di vicinanza al poolo tedesco: “Con profonda tristezza seguo le gravissime notizie che giungono in queste ore – in particolare – dal Nordreno-Westfalia e dalla Renania-Palatinato. L’Italia intera si stringe nel dolore all’amico popolo tedesco con sentimenti di partecipe cordoglio per questa catastrofe. Il nostro affettuoso pensiero e la nostra solidarietà vanno alle famiglie delle numerose vittime e dei dispersi. In questa luttuosa circostanza giungano a lei, signor Presidente e caro amico, le più sincere condoglianze della Repubblica Italiana e mie personali”.

Papa Francesco si è detto invece “profondamento colpito” dalle notizie del grave nubifragio e delle alluvioni in Germania. Il Pontefice “ricorda nella preghiera le persone che hanno perso la vita ed esprime ai familiari la sua profonda partecipazione. Prega particolarmente per le persone che risultano ancora disperse, per i feriti e per quanti hanno subito danni o perso i propri beni per la forza della natura. Assicurando a loro, nonché alle forze di pronto intervento e ai soccorritori, la sua vicinanza spirituale, Papa Francesco implora su tutti l’aiuto e la protezione di Dio”.

Particolarmente colpito è il distretto di Bad Neuenahr Ahrweiler, nella Renania Palatinato, dove sono state registrate 18 vittime. Mentre la polizia di Colonia parla di 20 morti nella zona a sud della città della Vestfalia, a Euskirchen. Centinaia, invece, le persone messe in salvo grazie all’aiuto di alcune barche nella zona di Kordel, uno dei centri più colpiti dall’alluvione. In quest’area, secondo quanto riporta la Bild, non ci sarebbero morti, né dispersi. Al momento, i collegamenti ferroviari sono stati sospesi in gran parte della Renania settentrionale-Vestfalia, una delle zone più popolose del Paese. Il servizio meteorologico tedesco ha previsto che le precipitazioni si attenueranno nel corso della giornata.

La Germania non è l’unico Paese colpito dal violentissimo nubifragio. Anche nel Belgio orientale le forti piogge hanno causato vittime: 5 le persone decedute. Le inondazioni hanno interessato in particolare la provincia di Liegi, la Vallonia, ma anche alcune aree delle Fiandre. Quattro corpi delle vittime sono stati ritrovati a Verviers, città molto vicina al confine con la Germania. Il fiume Mosa è uscito dagli argini a Namur, a circa sessanta chilometri a sud di Bruxelles, e a Liegi le autorità hanno chiesto alla popolazione di lasciare le abitazioni in prossimità del fiume.

Per far fronte a quello che è stato definito “il peggior maltempo degli ultimi 300 anni”, le autorità olandesi hanno deciso di schierare l’esercito nel sud del Paese. Anche dalla zona di confine con i Paesi Bassi, infatti, nella provincia sudorientale di Limburg, decine di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case e a cercare riparo in hotel e centri sportivi. Il compito dei militari è quello di aiutare le persone a mettersi in salvo dopo la chiusura di diverse strade e autostrade per allagamento. Almeno sei case sono crollate e altre 25 risultano a rischio.

La solidarietà è arrivata immediata dalle istituzioni europee. “Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime delle devastanti inondazioni in Belgio, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi e a coloro che hanno perso la loro casa. L’Unione europea è pronta ad aiutare“. Ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, sottolineando che “i paesi interessati possono ricorrere al meccanismo di protezione civile dell’Ue”. Pensiero condiviso anche dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.

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