Poche vaccinazioni, intolleranza alle regole base di prevenzione (mascherine e distanziamento) nonché il naturale andamento dell’epidemia, in ritardo di qualche mese rispetto all’Europa occidentale. La combinazione di questi tre fattori ha determinato l’aumento dei contagi in Russia, che nelle ultime 24 ore ha registrato oltre 11mila nuovi casi, 11.699 per la precisione, il numero più alto da marzo. Quasi la metà delle nuove infezioni – 5.245 – è stata segnalata a Mosca, dove i casi hanno subito un’impennata negli ultimi giorni. I morti sono 396, rispetto ai 383 del giorno precedente, per un totale di vittime, dall’inizio dei conteggi, di 125.674. In totale nel Paese sono stati registrati oltre 5,1 milioni casi confermati. Ma si tratta ovviamente di dati ufficiali, ormai senza dubbio inferiori a quelli reali fotografati dalle statistiche sulla mortalità in eccesso.

A Mosca il sindaco apre nuovi ospedali Covid Serghei Sobyanin, il sindaco di Mosca, epicentro di ogni ondata nonché coordinatore della task-force federale contro il virus, ha dunque subito disposto il rafforzamento delle ispezioni per verificare il rispetto delle regole base nei luoghi pubblici (trasporti, bar, ristoranti, locali notturni e quant’altro). La realtà però è che, con oltre 4mila casi al giorno nella sola capitale, le raccomandazioni servono a poco. Sobyanin dunque ha annunciato l’apertura di nuovi ospedali Covid per far fronte all’emergenza (10 mila posti letto sono già occupati). “Ma nessuno pensa a un nuovo lockdown“, ha assicurato. Resta il fatto che la prima nazione ad aver annunciato la registrazione di un vaccino contro il virus, l’ormai celebre Sputnik V già approvato in ben 66 Paesi del mondo, non riesce a far decollare la campagna vaccinale per sostanziale disinteresse della popolazione. I russi continuano a non volerne sapere di vaccini. E le autorità, al di là degli appelli di Vladimir Putin (che pure esclude ogni tipo di obbligatorietà), non paiono impegnarsi più di tanto.

Le incognite sulle dosi somministrate – I numeri stessi delle vaccinazioni sono un mistero (il sito dedicato all’emergenza, molto solerte a indicare casi, morti e test, non tiene conto delle dosi somministrate) e le dichiarazioni sono spesso contraddittorie: Putin ha parlato di 22 milioni di vaccinati, ma poi si è scoperto che si trattava di dosi. Nel migliore dei casi in Russia, al momento, si può stimare circa 18 milioni di vaccinati, tra prima e seconda iniezione (su una popolazione di 146 milioni di persone). Pochi.

L’immunità delle persone che sono guarite dal Covid-19 si sta esaurendo e le persone che non hanno avuto l’infezione sono lente a vaccinarsi: tutto ciò sta ritardando il raggiungimento dell’immunità di gregge”, ha commentato Natalia Pshenichnaya, studiosa e vicedirettrice del Rospotrebnadzor, l’autorità per la Salute russa. “Sarebbe sbagliato concludere che siamo sull’orlo di una nuova ondata. Tuttavia, molte persone continuano a ignorare i requisiti di sicurezza e non riescono a capire la necessità della vaccinazione, che aumenta la circolazione del virus nella popolazione”, ha detto Pshenichnaya a Interfax. “Poche persone stanno rispettando i requisiti di sicurezza nei trasporti pubblici, nelle imprese e nelle varie aree pubbliche”, ha detto. “Se queste circostanze rimangono in vigore, picchi sporadici nei livelli di morbilità saranno abbastanza comprensibili e saranno osservati di tanto in tanto”, ha concluso Pshenichnaya.

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