Tutte le regioni e le province autonome italiane sono a rischio basso per il coronavirus, con l’indice Rt che rimane, scendendo ulteriormente, sotto la soglia di 1 e quindi con una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1. È quanto emerge dai dati contenuti nella bozza di monitoraggio all’esame della cabina di regia che saranno diffusi oggi. Una situazione, quella descritta nel documento, che ha permesso anche un costante miglioramento della situazione dei ricoveri nei reparti Covid italiani che continuano a veder diminuire il numero di pazienti: anche in questo caso, nessuna regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica.

L’indice Rt nazionale arriva fino a quota 0,72 (con una range 0,65-0,78) rispetto allo 0,78 della settimana scorsa. In diminuzione anche l’incidenza: nel periodo di riferimento 21-27 maggio 2021, quello considerato nei parametri decisionali, è di 47 contagi ogni 100mila abitanti. Una settimana fa questo dato si attestava a 66.

E continua a migliorare anche la situazione dei ricoveri. Nessuna regione, si legge, supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in rianimazione o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 15% rispetto al valore del 30% considerato critico, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa dalle 1.689 del 18 maggio scorso alle 1.323 del 25 maggio. Negli altri reparti, invece, il tasso di occupazione è al 14%, mentre il valore critico è 40%, con i ricoveri che passano da 11.539 a 8.577.

Nel documento si ribadisce l’invito a usare tutte le misure di prevenzione previste dal protocollo Covid, come mascherine e distanziamento, e attenersi alle disposizioni governative. La prevalente circolazione in Italia della cosiddetta variante inglese e la presenza di altre mutazioni del virus richiede un attento monitoraggio da parte delle autorità sanitarie, si spiega, e si invita quindi a mantenere cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia.

Gli esperti aggiungono poi che la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione: 39,4% rispetto al 41,9% della scorsa settimana. Ed emerge una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (10.639 contro i 13.565 della settimana precedente). Aumenta invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (39.4% contro il 38,1% di 7 giorni fa). Infine, il 20,9% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.

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