Un anno e mezzo dopo l’arresto, l’imprenditore e politico udinese Massimo Blasoni, patron di un gruppo sanitario da 6mila posti letto in case di riposo e comunità terapeutiche, ha patteggiato 11 mesi di reclusione. E così hanno fatto, a pene inferiori, altri sei suoi dipendenti. Era coinvolto in un’inchiesta che nell’autunno 2019 lo aveva portato in carcere per 47 giorni e poi per quasi altri due mesi ai domiciliari. Assistito dagli avvocati Luca Ponti e Fausto Discepolo, ha raggiunto un accordo con la Procura per beneficiare del rito alternativo, che ha avuto il placet del gup, con una pena tutto sommato modesta, se si considera l’iniziale quadro accusatorio.

Gli era stata contestata una lunga serie di truffe aggravate ai danni di enti pubblici, che per il gruppo “Sereni Orizzonti” avrebbero significato la cessazione delle attività, che hanno come interlocutrici le amministrazioni pubbliche. Il reato è stato modificato in quello meno grave di frode nell’esecuzione di pubbliche forniture. Inoltre, l’entità della supposta truffa era stata quantificata inizialmente in 10 milioni e mezzo di euro, ma si è poi ridotta fino a 3 milioni 400 mila euro, che è la cifra risarcita da Blasoni per mettere la parola fine alle pendenze giudiziarie. Ne hanno beneficiato sei regioni italiane: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e Sicilia. L’udienza si è svolta di fronte al gup. “Rispetto la sentenza, ma resto profondamente convinto delle mie ragioni. – ha commentato Blasoni – Rilevo oggettivamente che l’accusa di truffa è stata derubricata e la gran parte delle accuse originarie è stata archiviata”.

Il blitz contro “Sereni Orizzonti” fu eseguito dalle Fiamme Gialle di Udine che avevano verificato l’attività nelle case di assistenza per anziani e nelle comunità terapeutico-riabilitative per minori e adolescenti. Il gruppo ha numerose sedi non solo in Italia, ma anche in Germania e in Spagna. In totale gestisce 5.900 posti letto e occupa quasi 3 mila dipendenti in 80 Rsa e 10 Comunità per minori. Nel 2019 il fatturato ha superato quota 200 milioni di euro, con incrementi annuali molto importanti.

I 10 milioni contestati riguardavano contributi pubblici che, secondo l’ipotesi iniziale, erano stati percepiti illecitamente, sotto forma di pagamenti da parte di Aziende Sanitarie e Regioni. Si trattava di rendicontazioni non veritiere riferite agli standard quantitativi e qualitativi dei servizi erogati. Secondo la Finanza, le strutture operative della società, “per massimizzare i profitti d’impresa, comprimevano al massimo il costo del personale di servizio impiegato ed erogavano prestazioni diverse per quantità̀ e qualità̀ rispetto agli standard normativamente e contrattualmente previsti, determinando una minore assistenza ad anziani e minori, anche a rischio di pregiudicarne il benessere e la salute”. I difensori sono riusciti a dimostrare che queste contestazioni non costituivano una truffa, bensì una frode nell’esecuzione dei contratti che legavano “Sereni Orizzonti” alle istituzioni pubbliche.

Blasoni ha fondato “Sereni Orizzonti” nel 1996. Ha anche vissuto una lunga stagione politica, per due legislature consigliere regionale per il Popolo delle Libertà. E’ stato vicecoordinatore regionale di Forza Italia, ma non è riuscito ad ottenere la candidatura per un seggio in Parlamento, visto che sul suo passato pesavano alcune disavventure giudiziarie.

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