Se non è una spaccatura, poco ci manca. Nel centrodestra sembra lontano l’accordo sulle candidature per le Comunali e al momento è lite su tutto. L’ultimo segnale è stato il forfait di Gabriele Albertini a Milano che ha preferito farsi da parte per non rischiare di correre sostenuto da una coalizione azzoppata. I segnali di malumore ieri li ha dati lo stesso Matteo Salvini, lamentandosi “per i troppi no” degli alleati. Ovvero Fratelli d’Italia. E proprio la leader Giorgia Meloni ha fatto sapere di aver scritto al leader del Carroccio respingendo le accuse: “Non siamo noi a mettere veti alle candidature alle comunali di Roma e Milano. Ora è necessario convocare un vertice e chiarirsi come coalizione in modo da stabilire prima possibile candidature unitarie”. Un messaggio rimasto per lunghe ore, dicono fonti del centrodestra, senza risposta. E al quale poi Salvini avrebbe replicato dicendo di essere “soddisfatto” se si arriva a un accordo.

Il tempo però corre e i ritiri di Albertini a Milano e di Bertolaso a Roma non facilitano per niente le cose. Per risolvere la situazione, per mercoledì è stato convocato un tavolo per discutere di amministrative dal responsabile nazionale Enti Locali della Lega, Stefano Locatelli. A volerlo è stato Salvini, ma Salvini non sarà presente: in quelle ore sarà impegnato, tra le altre cose, per la preparazione dell’udienza per il caso-Gregoretti in agenda venerdì 14 maggio a Catania. Il leader della Lega avrebbe già avvisato Giorgia Meloni. Secondo fonti di FdI, la situazione non è definita “ottimale”, visto che si chiedeva la convocazione di un vertice dei leader, ma è vista come tutto sommato accettabile, un buon punto di partenza per cominciare ad affrontare la questione amministrative.

Per il centrodestra i fronti di scontro si moltiplicano ogni giorno. Il “centrodestra di governo”, ovvero Fi e Lega, seguono una linea che è fisiologicamente opposta da quella tenuta da Fratelli d’Italia, unico partito all’opposizione. E chi soffre più di tutti è il Carroccio che, mentre cerca di tenere i piedi nel governo, dall’altra vede Fdi salire nei sondaggi e rosicchiare ancora di più il suo consenso. Sui lavori parlamentari le divergenze sono continue (senza dimenticare il caso del Copasir dove la Lega si rifiuta di lasciare la presidenza a Fdi) e trovare un accordo sulle Comunali a questo punto è fondamentale per la tenuta della coalizione.

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