Cannabis terapeutica? La sentenza sull’assoluzione di Walter De Benedetto è stata storica. Ma più che una legge serve necessariamente aprire un confronto in Parlamento. A me quello che stupisce è che non ci sia neanche voglia di confrontarsi e di provare a parlare del fatto che evidentemente c’è un problema rispetto all’accesso da parte di tutte le persone che ne hanno bisogno alla cannabis terapeutica”. Così, ai microfoni di “24 Mattino” (Radio24), la ministra per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, si pronuncia sull’assoluzione stabilita dal tribunale di Arezzo nei confronti di Walter De Benedetto, che coltivava cannabis a uso terapeutico, essendo affetto da artrite reumatoide.

Dadone aggiunge: “È oggettivo che la cannabis terapeutica non riesca ad arrivare a tutti, altrimenti non riceverei sollecitazioni, come suppongo che le ricevano altri parlamentari da parte di persone che, come Walter De Benedetto, non riescono a contenere i propri dolori. Il dolore non aspetta. E io non riesco a capire per quale motivo ci sia tutto questo timore nell’aprire una discussione su questo tema in Parlamento. Molte persone ogni giorno devono fare i conti con dolori che non hanno scelto. La legge italiana mette loro di fronte ad una dura scelta, tra il coltivare in casa per riuscire a lenire delle sofferenze – chiosa – e l’impossibilità di riuscire ad avere un accesso bilanciato rispetto alla domanda. Cannabis a uso ludico? Credo che sia prioritario rispondere alle esigenze di chi sta soffrendo. Dopodiché, se si riuscirà ad affrontare un dibattito, che è parlamentare e non certo governativo, si riuscirà ad aprire anche all’uso ludico della cannabis. Questo ovviamente sta alla sensibilità dei parlamentari. Temi come quello della cannabis e del fine vita devono essere discussi in Parlamento non nel governo. La sede giusta è il Parlamento”.

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