Una stagione mai così incerta e piena di incognite. Va bene, lo si dice sempre, ma questa volta sia concesso: l’imprevedibilità è la cifra emozionale e tecnica del campionato di MotoGp 2021 che prende il via domenica in Qatar. L’otto volte campione del mondo Marc Marquez è considerato dai bookmakers il favorito nonostante non vi siano certezze sul suo ritorno: è ancora alle prese con l’infortunio all’omero destro che lo costringerà a saltare almeno le prime due gare della stagione. Dietro lo spagnolo, ci sono almeno una decina di piloti che sotto sotto confidano di poter lottare per il titolo. Dopo il successo iridato di Joan Mir con la Suzuki, tutti si sentono legittimati a sognare l’impresa e hanno i mezzi per vincere almeno una gara. Se non bastasse, ci sono ben 11 piloti che in questo inverno hanno cambiato moto o scuderia. E nessuno che vada veramente piano. Compreso Valentino Rossi, che smetterà di correre quando Zeno smetterà di fumare.

Dal rientro di Marquez al nuovo calendario, dalle speranze del Dottore alle ambizioni di Morbidelli, ecco le 10 domande che la stagione 2021 ci pone prima dell’accensione dei motori a Doha:

1- Marquez tornerà e dominerà?
Il primo dato di fatto: vedrà in tv almeno le prime due gare della stagione, ma è considerato ancora il favorito numero uno. Correre in MotoGp però non è esattamente come andare in bicicletta. Ci vuole tempo, ci vuole un omero al 100%, ci vuole una mente fredda. In un anno i suoi avversari hanno macinato esperienza e tutto non vedono l’ora di poterlo battere. Ecco il secondo dato di fatto: Marquez, anche senza correre, si è già ripreso la scena.

2- Mir lotterà ancora per il Mondiale?
Tecnicamente sarebbe lui il re, ma per il discorso di cui sopra è uno dei campioni iridati più snobbati di sempre. Il maiorchino ha vinto un solo Gp, d’accordo, ma ha anche 23 anni e un bel manico: non basta la costanza per mettersi alle spalle il compagno Alex Rins. Il primo che quest’anno vorrà rubargli la scena: entrambi siedono su una Suzuki che conoscono a memoria e che per ora non è apparsa brillante (strategia?).

3- Vinales resterà incompiuto?
È l’anno della consacrazione di Maverick, è l’anno del ritorno della Yamaha al vertice: ogni primavera riparte il valzer delle aspettative, puntualmente corroborato da egregie prestazioni nelle prime uscite. Poi le speranze si sciolgono come le gomme Michelin sotto la M1. A Iwata hanno dimostrato di puntare ancora (un po’) su Vinales, ma gli hanno affiancato Fabio Quartararo. Anche il francese doveva dominare la scorsa stagione e poi è sparito. Competitività interna alle stelle: li farà emergere o li affosserà, senza vie di mezzo.

4- Ducati sentirà la mancanza di Dovizioso?
L’unico vero rivale di Marquez pre-pandemia è rimasto senza una moto. La Ducati ha voluto osare, affidandosi alla grinta di Jack Miller e alla freschezza di Francesco Bagnaia. Occhio all’australiano: finora ha impressionato nei test in Qatar, su una pista che però è tradizionalmente favorevole alla Desmosedici. L’unica gara vinta in MotoGp da Miller risale al 2016: l’esperienza di Dovi al suo fianco avrebbe fatto comodo.

5- Sarà l’ultimo anno di Rossi?
“Voglio disputare altre due stagioni”, ha risposto lo stesso Valentino. I numeri dicono che comincerà la sua 26esima stagione nel motomondiale, la 22esima in MotoGp. E che non vince una gara dal 2017: per questo il Dottore si accontenterebbe di lottare per il podio e la vittoria di un gran premio resta il grande obiettivo. Rossi non avrà una moto ufficiale, ma a sua disposizione c’è sempre la M1 Factory. E la compagnia dell’amico Franco Morbidelli nel Team Petronas è un valore aggiunto.

6- Morbidelli è uno dei favoriti?
Morbidelli è costretto a partire per la terza stagione consecutiva con la stessa moto, la Spec-A, quella con cui nel 2020 si è preso il secondo posto assoluto in classifica generale. È l’unico italiano che ai nastri di partenza ha le credenziali per lottare per il titolo. In più porta con sé l’esperienza dello scorso anno e i consigli di Valentino. “Morbidelli è un grande amico, ma il peggiore compagno da avere perché è forte“: è la sintesi del Dottore. Veramente forte.

7- Gli altri italiani a cosa puntano?
Rossi potrà gareggiare anche contro il fratello Luca Marini, debuttante in MotoGp con Enea Bastianini nel team Avintia. Per loro sarà un anno di formazione, come per il poco considerato Lorenzo Savadori che avrà una chance con l’Aprilia. Bagnaia invece dovrà sfruttare l’occasione ricevuta da Ducati, che per fargli spazio ha salutato Danilo Petrucci: il 30enne con la Ktm potrebbe fare fatica, ma avrà meno pressioni per andare a caccia del podio.

8- Ci sarà sempre tanto equilibrio?
Non basterà più vincere una gara per vincere il mondiale: la costanza, insomma, non resterà l’unico requisito necessario. L’equilibrio visto la scorsa stagione però non sparirà: lo sviluppo delle moto è stato fermato ed è probabile rivedere team che vanno fortissimo su una pista e si trovano in grande difficoltà due settimane dopo. All’accoppiata moto-circuito farà compagnia la solita e stucchevole variabile gomme: anche il consumo dello pneumatico resterà un fattore decisivo.

9- L’Aprilia sarà competitiva?
Aleix Espargaro spera di fare meglio di suo fratello Pol che guiderà la Honda. La sua Aprilia “ha impressionato tutti”, ha spiegato l’ex pilota Simon Crafar sul sito ufficiale della MotoGp. Della moto originale del 2020 è rimasto poco, ma attenzione ai complimenti pre-stagione: richiamo brutti déjà vu. Intanto, però, alla finestra c’è Dovizioso, pronto a ributtarsi nella mischia se le cose dovessero andare per il verso giusto.

10- Il Covid condizionerà anche questa stagione?
Auspicabilmente no: si corrono 19 gare (lo scorso anno, causa pandemia, furono solo 14). A parte il doppio appuntamento a Losail, non si assisterà più a repliche dello stesso circuito a distanza di sette giorni. Il 2021 segnerà anche il ritorno dopo 39 anni della Finlandia, che ospiterà il Gp sul circuito di Kymiring. In Italia appuntamento al Mugello il 30 maggio e a Misano il 19 settembre.

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