Dopo un anno e mezzo di lotte, scioperi e mobilitazioni la Corneliani, azienda mantovana della moda con quasi 500 dipendenti, inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Durante l’incontro del 23 marzo al ministero dello Sviluppo Economico guidato da Giancarlo Giorgetti è stata annunciata ai sindacati la costituzione di una NewCo da parte del fondo del Bahrein Investcorp, azionista di maggioranza dell’azienda, e di Invitalia (l’Agenzia nazionale per lo sviluppo di proprietà del Ministero dell’Economia), che investirà 10 milioni di euro. A sbloccare la situazione, in stallo da mesi, il cambio di passo di Investcorp che, dopo vari tentennamenti, ha deciso di mettere sul piatto 7 milioni di euro. La mossa che il Mise attendeva per sbloccare, a sua volta, i 10 milioni già destinati da tempo alla Corneliani a valere sul Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa previsto dal Decreto Rilancio.

Lo scorso 21 luglio scorso in Prefettura a Mantova, alla presenza delle allora sottosegretarie Todde e Morani, era stato siglato l’accordo fra il Mise, l’azienda e i sindacati secondo il quale il ministero stesso, attraverso Invitalia, sarebbe dovuto entrare come azionista nella società versando, appunto, dieci milioni di euro per permettere all’azienda di uscire dalla crisi di liquidità in cui era precipitata, utilizzando per la prima volta parte degli allora 100 milioni – ora diventati 750 – inseriti nel Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa. La situazione, però, è entrata in stallo proprio per i mancati investimenti della proprietà, necessari – avevano spiegato qualche tempo fa i sindacati confederali in una nota unitaria – “a garantire una situazione di equilibrio per quel che riguarda la liquidità aziendale”.

“Oggi abbiamo fatto un passo in avanti decisivo. Questa proposta operativa vuol dire – commenta Giorgetti – che si crede nella capacità della Corneliani di risollevarsi. Dopo questa riunione tutti al lavoro per ridare un futuro alle lavoratrici e ai lavoratori di Mantova”. Soddisfatti, anche se più cauti, i sindacalisti della Filctem Cgil di Mantova che precisano: “Oggi la Corneliani non è salva: ma oggi è un giorno decisivo – di svolta – un giorno senza nebbia che, finalmente, ci permette di intravedere la vetta”. Il sindacato, ora più che mai, ritiene necessario mantenere la mobilitazione e non distrarsi: “Non si deve perdere nemmeno un’ora – spiega ancora la Filctem Mantova – avanti con la mobilitazione e parallelamente con la trattativa sul tavolo del Ministero Dello Sviluppo Economico che si riaggiornerà prima di Pasqua. Obiettivo: salvare, per davvero, la Corneliani”.

Le segreterie nazionali di Filctem, Femca e Uiltec, oltre a manifestare soddisfazione per l’andamento della vertenza, hanno fatto notare che l’operazione ora “dovrà concretizzarsi e concludersi entro il 15 aprile termine entro il quale l’azienda dovrà presentare al tribunale la domanda di concordato, che sarà, così come dichiarato al tavolo, ‘concordato con continuità lavorativa a controllo indiretto’ da parte di Investcorp tramite la New CO”. Sempre i sindacati evidenziano anche la necessità che l’azienda presenti il piano industriale di ristrutturazione complessiva, con particolare attenzione all’occupazione e alle professionalità che, tra le altre cose, prevedrà “anche un accordo con le organizzazioni sindacali, attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali, finalizzato ad una gestione equilibrata dei pensionamenti per un adeguamento della forza lavoro. Il tutto dovrà essere definito nuovamente al tavolo del Mise con una nuova convocazione che dovrebbe arrivare prima di Pasqua”.

Articolo Precedente

Decreto Sostegni, ecco il modello per chiedere il nuovo contributo a fondo perduto alle Entrate. Domande dal 30 marzo

next
Articolo Successivo

Decreto Sostegni, le proteste del turismo: “Aiuti inadeguati”. E la ristorazione collettiva, esclusa dagli aiuti, minaccia licenziamenti

next