Il Regno Unito stabilisce il terzo record consecutivo di vaccinazioni anti-Covid giornaliere: sabato sono state somministrate 873.784 dosi, come ha comunicato su Twitter il ministro Nadhim Zahawi, che si occupa della campagna. In Italia, invece, la soglia delle somministrazioni non potrà andare oltre le 200mila al giorno anche la prossima settimana: non ci sono abbastanza fiale per correre di più. In attesa del siero di Johnson&Johnson – che però arriverà solo dalla terza settimana di aprile – si tenta risalita con l’arrivo di oltre 333mila dosi di Moderna e i nuovi stock di Pfizer previsti, mentre mercoledì prossimo ne arriveranno altre 279mila da AstraZeneca.

I numeri dei carichi giunti finora sono però ancora troppo bassi rispetto all’aggiornamento delle cifre di inizio marzo: all’appello mancherebbero – secondo liste delle previsioni del primo trimestre – almeno 4 milioni di dosi, pur prevedendo l’arrivo di altre 2 milioni entro il prossimo 3 aprile (fino a questa data ne sarebbero dovute arrivare 15.694.998 milioni in tutto). Tutto ciò nonostante la capacità di inoculazione nel Paese – sostiene il commissario Francesco Figliuolo – sia già di circa il doppio rispetto alle quantità di siero a disposizione. Il Lazio, una delle regioni italiane più virtuose, ha già effettuato 800mila somministrazioni, circa quante fatte dalla Gran Bretagna in un solo giorno. Londra infatti ha comunicato ieri che metà della popolazione adulta ha già ricevuto il vaccino.

In Italia le inoculazioni viaggiano in ogni caso a fasi alterne, con numeri sparsi anche in merito alle categorie immunizzate: anche per questo in programma c’è una piattaforma nazionale di supporto alle Regioni per le prenotazioni, di raccordo tra i vari territori e che possa omogeneizzare la campagna in tutto il Paese. “Non è possibile avere 21 sistemi sanitari regionali che vanno in ordine sparso e che una piattaforma dedicata alla vaccinazione non abbia funzionato, considerato che ci sono mesi di lavoro dietro”, tuona il vice ministro alla Salute Pierpaolo Sileri, soprattutto dopo il caso in Lombardia per il malfunzionamento del sistema informatico Aria e gli sms non pervenuti per le convocazioni all’hub di Cremona. Sileri resta comunque convinto che “per la fine dell’estate sarà completata la campagna per coloro che desiderano vaccinarsi, a patto che non vengano fuori delle varianti che eludono i vaccini esistenti”.

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