Alessandra lavora nel reparto di lavanderia dell’hotel Hilton Rome Cavalieri dal 1987, lì ha conosciuto suo marito che per l’albergo cinque stelle di Roma fa il cuoco e con il quale ha avuto tre figlie. Ora si trova, come i suoi colleghi, in cassa integrazione a zero ore. ”Ai primi di dicembre ci è arrivata la notizia che l’azienda aveva intenzione di terziarizzare alcuni reparti – spiega – secondo loro noi avremmo dovuto firmare le nostre dimissioni e subito dopo accettare un nuovo contratto con una cooperativa esterna”. Nella stessa condizione di Alessandra, si trova Mario che dell’hotel Hilton è dipendente da 32 anni. “Mia moglie è sempre stata casalinga e le mie due figlie non lavorano – dichiara – quindi ci troviamo in questa situazione tragica in cui sono solo io che posso portare i soldi a casa”.

“L’esternalizzazione ha toccato circa 30 persone, 12 delle quali non hanno accettato, perché sarebbero andate incontro a situazioni peggiorative a livello contrattuale – dichiara Isabella Soldani, delegata Rsa Confintesa – come il mancato anticipo della cassa integrazione o la mobilità del lavoratore, che oggi sta all’Hilton e domani invece potrebbe essere mandato in un’altra sede”. Ma soprattutto, secondo la delegata Confintesa, il timore più grande dei dipendenti è che questi siano alla fine dei licenziamenti camuffati.

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