“Non è solo una questione di numeri, è il problema di tendenza all’aumento chiaro del virus. Non ci sono dubbi che i numeri sono e resteranno al di sopra di questa soglia per un po’. Le restrizioni forse sono l’unica soluzione. La natura dell’intervento è ineludibile. Le nuove varianti più trasmissibili e patogene pongono un problema su quanto stiamo facendo, l’estremo è la Cina che non ha avuto la seconda ondata, l’intermedio è Israele che ha vaccinato tutti e l’Inghilterra che nonostante la variante ha avuto un crollo dei contagi. Questo ci dice che con una strategia combinata anche noi possiamo scendere presto”. Lo ha detto Giovanni Di Perri, virologo dell’Amedeo di Savoia di Torino, parlando con i cronisti dell’imminente zona rossa. Le nuove misure saranno in vigoredal 15 marzo al 6 aprile e interessano diverse regione. Oltre al Piemonte, nella fascia più alta di rischio finiscono le Province autonome di Bolzano e Trento e le Regioni Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto e Marche

Articolo Precedente

Coronavirus, i dati di oggi – 26.824 nuovi casi con 369mila test: il tasso di positività sale al 7,25%. Altri 380 decessi

next
Articolo Successivo

A Roma vaccinati due fratelli novantenni sopravvissuti alla Seconda guerra mondiale: “Cosa faremo? Vorremmo tornare a viaggiare”

next