Politica

Basta ogni pretesto per attaccare Matteo Renzi: non se ne può più!

Francamente non se ne può più. Ogni giorno alcuni giornali e degli pseudo-giornalisti si inventano qualcosa per attaccare Matteo Renzi. Basta ogni pretesto populista per far montare una polemica assurda e denigratoria. Non bastano i proiettili ricevuti al Senato, non basta il clima di odio esasperato, non bastano le menzogne quotidiane, non bastano le denigrazioni continue, non bastano le parole gravissime del rappresentante di Magistratura Democratica, ora arriva anche la persecuzione sui viaggi. Questa è la volta di Dubai. A qualcuno dà fastidio anche questo. Ma la domanda allora è doverosa: cosa ha toccato Renzi per aver inviperito una buona parte del sistema del potere italiano?

Perché non possono esserci altre spiegazioni. Mai nella storia politica italiana abbiamo assistito ad uno stillicidio continuo e organizzato come quello utilizzato contro Renzi. Le ragioni devono essere approfondite realmente, altrimenti è inspiegabile l’accanimento di certi finti giornalisti e di certi personaggi. Renzi ha governato il Paese per 1.024 giorni dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016. In questi due anni e 9 mesi ha governato su richiesta del Presidente Napolitano e soprattutto di tutto il Partito Democratico, ditta compresa, con risultati oggettivi. Ma è possibile che in questo breve tempo Renzi abbia acceso su di lui, dopo essere stato osannato per lungo tempo, una serie di iniziative denigratorie senza precedenti?

Basterebbe analizzare i fatti ad esempio per capire che i suoi peggiori nemici in questi anni sono stati gli uomini del suo stesso ex Partito, ossia il Partito Democratico e precisamente l’anima “dalemiana”. Gli attacchi più viscidi e volgari sono stati fatti proprio dagli esponenti del Pd. L’immagine plastica dell’ostilità dei “baffiniani” contro Renzi è stata per eccellenza quella del brindisi di Sperenza e Bersani all’esito del “No” al Referendum Costituzionale. Insomma, partiamo da questo aspetto. Evidentemente Renzi ha toccato qualcosa che alla ditta dava fastidio. A questo punto la domanda è consecutiva: cosa ha toccato o fatto Renzi per essere così inviso alla ditta ex comunista del Pd?

L’iniziale e ripetuta demagogia era del Renzi poco di sinistra. Poi, nel tempo abbiamo visto che il Governo Renzi è stato quello che ha portato avanti e approvato più leggi che riguardavano i diritti civili che gli altri governi di centro-sinistra. Insomma, non è di certo quello il problema. Lo abbiamo visto anche ora. Il Pd guidato da Nicola Zingaretti ha fatto l’alleanza con il Movimento 5 Stelle e ha idolatrato Giuseppe Conte, l’uomo per tutte le stagioni e che aveva firmato i decreti Sicurezza voluti da Matteo Salvini. Quindi la scusa del Renzi poco di sinistra non ha mai retto e non regge più. Il problema deve essere un altro.

È evidente che questo accerchiamento contro Renzi nasconda ben altro. Il Governo Conte è stato difeso da Zingaretti e dal “sistema Casalino” in maniera ossessiva. Ancor oggi assistiamo ad un fenomeno preoccupante e al limite dell’ossessione. Zingaretti e il Movimento 5 Stelle dicevano “o Conte o voto” per tanti motivi che oggi stiamo scoprendo. Ma invece di parlare dei gravi problemi lasciati dal Governo Conte ancora oggi si cerca ogni pretesto per parlare male di Renzi. Livore personale incredibile.

Zingaretti si è dimesso accusando il suo Partito di pensare solo alle poltrone e di vergognarsi del suo partito per questo. E che fanno i soliti amici del nuovo sistema zingaro-grillino? Indovinate un po’? Parlano male di Renzi e di eventuali renziani del Pd. Ne parlano come una malattia, come una discriminazione razziale, come degli appestati, come delle persone malavitose. Insomma una “politica” difesa dai soliti noti cercando di deviare l’attenzione dell’opinione pubblica contro il demone ormai utile per tutti, Matteo Renzi. Non si indaga sulle parole gravissime di Zingaretti. Non si approfondisce sui mali del Pd e sulla sua gestione.

Stessa cosa nel Movimento 5 Stelle. Nel giro di qualche settimana sono passati dal reggente Vito Crimi al votare sulla piattaforma Rousseau un direttorio di 5 persone e poi chiedere, nonostante ciò, a Conte di voler guidare il Movimento. Tutto e il contrario di tutto.

E invece di parlare di questo che si fa? Si parla dei viaggi di Renzi. Questo dovrebbe essere giornalismo. Questo dovrebbe essere informare. Questo dovrebbe dire essere imparziali nel dare le notizie. E ritorniamo sempre alla stessa domanda. Perché l’accanimento contro Renzi? Ed è strano che gli attacchi arrivino sempre dagli alleati di governo. L’ultimo periodo è ancora più emblematico. Il Governo Conte ha prodotto dei danni enormi che vengono pian piano fuori e il più evidente è il dramma del piano vaccinale. Mario Draghi in breve tempo ha dovuto mandare via Arcuri, Borrelli e cambiare completamente impostazione e organizzazione. Ed è emblematico il comportamento dei soliti noti. Cercano pretesti per attaccare Draghi. E fanno le vittime inconsolate per la perdita di Conte dal governo con paragoni imbarazzanti.

E l’argomento principe qual è? Sempre Renzi. Di esempi si potrebbe riempire un libro ma la questione è sempre la stessa. Una parte della pseudo sinistra ormai “grillizzata” parla in maniera monotematica da anni sempre e solo di Renzi. Non propone politiche innovative, non propone soluzioni, non è in grado di avere un leader riconosciuto e carismatico, non ha una visione del futuro, non ha empatia, non ha freschezza, non segue i giovani, non capisce dove va il mondo, non dà spazio alle nuove generazioni, rinnega le proprie ideologie e rincorre il populismo di un comico caduto nel ridicolo. Ma soprattutto non ha capito che non ha la maggioranza del Paese e che la realtà del Paese è diversa.

Non a caso il Pd e il Movimento 5 Stelle sono attaccati alle poltrone di governo a tutti i costi. Sanno benissimo che sono al governo solo e grazie alle intuizioni di Renzi ma lo odiano con tutto il cuore. Perché?

Di risposte sensate è difficile averne, e qualsiasi cosa si possa rimproverare a Renzi pensate alle incoerenze, alla mediocrità, alla incapacità, alle promesse non mantenute dei vari Zingaretti, Di Maio, Grillo, Bersani, Speranza e Conte. Questo clima non ha fatto altro e non fa altro che bullizzare in maniera ignobile e meschina l’unico vero leader che poteva avere il centro-sinistra del futuro. Ora invece avrà Beppe Grillo che si propone Segretario elevato e Zingaretti che si vergogna del suo partito che pensa solo alle poltrone. Ma sì, “ha stato Renzi”.