“Lo sai chi sta fino a domenica sera in barca con me? Sto con Saverio…”. E ancora: “Da domani c’ho gente qui che viene in barca per definire questa cosa dei guanti”. È il 23 luglio 2020, giovedì, e Vittorio Farina si trova in vacanza presumibilmente in Sicilia, a bordo della sua imbarcazione privata. L’editore – da giovedì scorso agli arresti domiciliari insieme a Andelko Aleksic per la presunta falsificazione dei certificati in una partita da 5 milioni di mascherine vendute a marzo 2020 alla Regione Lazio – è intento a concludere un affare per la fornitura alla Regione Siciliana di 120.000 scatole di guanti in nitrile, presidi sanitari fondamentali per gli ospedali. “Saverio”, è Francesco Saverio Romano, palermitano, ex ministro dell’Agricoltura nel 2011 nel governo Berlusconi. Romano è indagato dalla Procura di Roma per traffico di influenze, in virtù del bonifico “senza causale” da 58mila euro ricevuto dalla European Network Tlc di Aleksic, di cui Farina era il delegato e colui che “trattava” con le amministrazioni pubbliche per la fornitura dei dispositivi di protezione. Per gli inquirenti capitolini, Romano era colui che “sta facendo da tramite con Salvatore Cocina, presidente della Protezione civile Sicilia”. Cocina non risulta indagato.

Il weekend in barca in Sicilia: “Ho concluso la mega vendita” – Le trattative con i funzionari siciliani sono iniziate il 19 giugno, con la telefonata di Farina a Alfio Drago. Ma è in piena estate, al mare, che l’affare si concretizza. È giovedì 23 luglio e, come detto, Farina dice di essere in barca con Romano. Il 27 luglio, lunedì, richiama Aleksic e gli dice: “Forse ho concluso su questa mega vendita dei guanti (…) guadagniamo noi cinquanta centesimi de dollaro su una trentina de milioni di guanti. Sono una quindicina de milioni de dollari”. Ma per la definizione bisogna attendere qualche giorno. Sempre il 27 luglio, Farina dice ad Aleksic: “Allora, per domani, oggi ce stava la festa di laurea di… il giovane Saverio, il figlio (si riferisce al figlio di Romano, notano gli inquirenti, ndr) quindi non l’ho sentito, siamo d’accordo che domani sera andiamo a cena e quindi e’ tutto confermato”. L’incontro viene procrastinato al 30 luglio, si legge nei brogliacci, una cena a cui avrebbe partecipato, secondo gli investigatori, anche Cocina: “Dobbiamo farlo assolutamente giovedì perché poi io venerdì ho… insomma, poi ti spiego, dai, giovedì sera (…) dobbiamo lavorare Vittorio”, dice Romano intercettato.

L’intervento di Bisignani per risolvere il “caso Lazio” – In quegli stessi giorni di fine luglio, c’era da sistemare anche la questione Lazio, le cui certificazioni sono al centro dell’impianto dell’inchiesta Procura di Roma. Per le mancanze nella fornitura da 5 milioni di mascherine Ffp2 alla Regione Lazio, l’Agenzia regionale di Protezione civile è intenzionata a chiedere l’escussione della fideiussione presentata da Europea Network attraverso la Royal Mutua. Società, quest’ultima, tra l’altro non autorizzata a disporre polizze di questo tipo. Il 31 luglio 2020, relazionano gli inquirenti “c’è stato un importante incontro tra il Rup della Protezione civile, Carmelo Tulumello (non risulta indagato, ndr) e gli indagati, proprio al fine di chiarire le rispettive posizioni e trovare un accordo”. Il giorno prima, Farina chiama il suo ex socio, il “faccendiere” (così viene definito dagli inquirenti) Luigi Bisignani. “Ti volevo dire, domani con quelli con cui sto in causa… domani c’è un incontro… un incontro per vedere… se si fa alla pace… vedi un attimino se ci fai fare pace”. E “Bisignani risponde tranquillizzandolo”, annota la Guardia di Finanza. Successivamente all’incontro, Aleksic si dimostrerà “molto soddisfatto” riferendo che Tulumello gli avrebbe detto: “Siete tra i quaranticinque fornitori, siete nei top tre… i migliori che si son comportati in tempistiche, consegne, modo di operare eccetera eccetera”. Insomma, secondo Tulumello, a quanto riportato da Aleksic, sarebbe “tutta una questione politica, purtroppo”.

Il “comportamento ambiguo” di Tulumello – Al di là delle frasi de relato di Tulumello, per gli inquirenti “dalla successione degli eventi emerge in modo fondato l’ipotesi che la disponibilità mostrata da Tulumello a chiudere la vertenza con una transazione, sia la conseguenza dell’intervento di Bisignani, che era stato attivato da Farina precedentemente all’incontro”. Non solo, per la pm Rosalia Affinito, “occorre segnalare il comportamento ambiguo di Tulumello che, contattato dalla polizia giudiziaria delegata dalla sottoscritta, ad eseguire delle verifiche sulla merce oggetto della fornitura alla Protezione civile da parte della Europea Network srl, omette di riferire che il giorno 29 luglio 2020 è programmato un incontro proprio con i rappresentanti della società in questione” e, anzi, “chiede un rinvio per lo svolgimento dell’attività’ da parte della p.g. delegata”. Tradotto: se Tulumello non avesse saputo del sopralluogo della Guardia di Finanza, probabilmente questi avrebbero trovato gli indagati in sede.

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