C’è anche il sindaco di Corleone tra le persone che i carabinieri del Nas hanno segnalato alla Procura di Termini Imerese. Il motivo? Fa parte di un elenco di soggetti che a metà febbraio si sono vaccinati contro il Covid 19, nonostante non rientrassero tra le categorie stabilite dalla legge. Oltre al primo cittadino, Nicolò Nicolosi di 79 anni, nella lista ci sono anche alcuni assessori della sua Giunta. I carabinieri hanno fatto controlli a campione su 200 delle 800 somministrazioni eseguite accertando per il momento 6 casi. “Avevo avvertito Musumeci. Il sindaco è l’autorità sanitaria del territorio e per questo mi sono vaccinato”, si è giustificato Nicolosi. Che travolto dalle polemiche ha annunciato, attraverso la pagina Facebook del Comune, di avere convocato per domattina la giunta per presentare le sue dimissioni. “Ho passato una notte insonne a riflettere su questa decisione e ho concluso che è giusto che io rassegni le dimissioni anche se rivendico di aver fatto la scelta giusta nel decidere di vaccinarmi e di far vaccinare la Giunta. Corleone, però, ha bisogno di un sindaco pienamente legittimato e viste le critiche che ho ricevuto io non lo sono più come prima”.

Una decisione arrivata dopo che in un primo momento il primo cittadino aveva rivendicato di essersi “vaccinato alla luce del sole. Ho scritto una lettera al presidente della Regione Nello Musumeci dicendo che i sindaci e gli amministratori dovevano essere vaccinati insieme agli operatori sanitari. Del resto non si comprende come i primi cittadini e gli amministratori non siano rientrati tra le categorie a cui dare priorità visto che il sindaco è la prima autorità sanitaria sul territorio e che gli assessori in questi periodo di chiusura e smart working hanno lavorato per non fare bloccare la macchina amministrativa”.

Il sindaco di Corleone, insomma, rivendica la sua decisione di aver fatto il vaccino senza averne diritto. “A mio avviso è stata una grossa dimenticanza da parte dell’organizzazione. – continua -. Noi amministratori veniamo a contatto quotidianamente con i cittadini e nelle nostre zone il virus ha circolato provocando chiusure e centinaia di positivi. Noi non abbiamo commesso alcun abuso. Sono molto sereno”. A sentire Nicolosi, la possibilità di vaccinare prima gli amministratori comunali è oggetto di ampio dibattito. “All’Anci questa questione è molto dibattuta – spiega – e ci sono tanti sindaci che chiedono di essere vaccinati per potere proseguire nel loro duro lavoro che ormai va avanti da un anno. Noi non possiamo fermarci perché altrimenti si ferma tutto. Con questo spirito ho deciso di vaccinarmi. E non voglio neppure far valere il fatto che ho quasi 80 anni. E’ una questione importante. Il nostro ruolo nei territori mai come oggi è fondamentale e lo dobbiamo fare in sicurezza”.

Negli ultimi giorni era stato Gianfranco Micciché, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, a proporre di vaccinare in via prioritaria deputati e dipendenti dell’Ars, spiegando che si trattava di una richiesta “precauzionale” perchè il consiglio regionale avrebbe dovuto discutere il bilancio. Va ricordato che il presidente della Repubblica, il siciliano Sergio Mattarella, ha spiegato di avere intenzione di vaccinarsi ma solo quando sarà il suo turno. Mattarella è un anno più anziano di Nicolosi.

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