Fidesz, il partito del primo ministro ungherese, Viktor Orban, lascia il Partito Popolare Europeo al Parlamento di Bruxelles. La notizia, dopo la sospensione a tempo indeterminato di marzo 2019, era più volte circolata tra i corridoi della Bubble, ma oggi è diventata ufficiale con l’annuncio pubblicato sul profilo Facebook della formazione.

La tempistica non è casuale. Questa mattina il gruppo del Partito Popolare Europeo ha votato dei cambiamenti al suo regolamento in materia di espulsioni. Una consultazione resa necessaria proprio dalla situazione riguardante il partito di governo di Budapest, sospeso dal 2019 a tempo indeterminato e senza possibilità di voto interno, di partecipare agli incontri del partito e di proporre candidati per le varie cariche per le numerose contestazioni riguardanti lo stato di diritto nel Paese, la campagna anti-Europa lanciata in patria utilizzando le facce dell’ex presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, e del magnate George Soros e, infine, per la cacciata della Central European University dal Paese.

I membri del Ppe sono stati chiamati a votare il cambio al regolamento con l’inserimento della possibilità di espellere dalla formazione intere delegazioni e non solo singoli eurodeputati. Una decisione che, in caso di approvazione, rappresentava il preludio alla cacciata di Fidesz. E così è stato: la modifica è passata con 148 voti a favore (l’84%), 28 contrari e 4 astenuti.

È a questo punto che è arrivato l’annuncio del partito di Budapest, non intenzionato a farsi dare il benservito dagli ormai ex compagni alla Plenaria, sul proprio profilo Facebook: “I deputati di Fidesz al Parlamento europeo – si legge – stanno lasciando il gruppo del Partito Popolare Europeo. È sbagliato e politicamente inaccettabile che, in periodo di epidemia che toglie la vita a migliaia di cittadini europei ogni giorno, mettendo pressione sui nostri cittadini e sulle nostre economie, una parte del Ppe porti avanti manovre amministrative imbarazzanti e limiti i diritti degli eurodeputati attraverso discutibili regole di sospensione”. Un messaggio indirizzato soprattutto all’ala più moderata e liberale del partito, quella formata in particolar modo dalle formazioni del Nord Europa che da anni ormai si battono per l’esclusione della formazione ungherese dal gruppo Popolare nel tentativo di spostare verso il centro il baricentro del Ppe.

“Gli emendamenti delle regole del gruppo del Ppe sono chiaramente una mossa ostile contro Fidesz. Limitare i nostri eurodeputati nella loro capacità di rappresentare i nostri elettori è antidemocratico, ingiusto e inaccettabile”, ha scritto Orban in una lettera indirizzata al capogruppo del Ppe al Parlamento Ue, Manfred Weber.

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