I contagi crescono e in tutta Italia aumentano i territori dove è necessaria una stretta per circoscrivere l’aumento dei positivi al coronavirus. Dopo Bologna, in Emilia-Romagna anche le province di Rimini, Ravenna e Cesena entrano in zona arancione scuro: l’ordinanza della Regione scatterà il 2 marzo e durerà due settimane, coinvolgendo tutti i comuni della Ausl Romagna escluso il distretto di Forlì. Provvedimento simile anche nel Lazio, dove da lunedì primo marzo tutta la provincia di Frosinone diventerà zona arancione.

L’ordinanza che il governatore Stefano Bonaccini firmerà tra domenica e lunedì prevede le misure già in vigore per Bologna e per l’Imolese. Quindi è previsto lo stop agli spostamenti anche all’interno dei comuni e anche per visite a parenti e amici, oltre al divieto di attività ricreative e sport. Attività didattica a distanza al 100% per le scuole e l’Università, in presenza solo i servizi 0-3 anni e le scuole d’infanzia. Il provvedimento, spiega la Regione, “è più restrittivo rispetto alle misure nazionali in vigore per la zona arancione in cui è collocata tutta l’Emilia-Romagna dal 21 febbraio scorso, e deriva dalle indicazioni medico-scientifiche che evidenziano una situazione di criticità, con l’andamento del contagio in costante crescita, anche fra i giovani e nelle scuole”. “Non vengono invece sospese le attività economiche, nei limiti delle regole consentite in fascia arancione, comprese quelle per i servizi alla persona”, spiega ancora la Regione.

In tutta la provincia di Frosinone varranno invece le regole normalmente previste per la zona arancione: rispetto all’area gialla, in cui si trova il resto della regione Lazio, la principale differenza è la chiusura di bar e ristoranti, che potranno proseguire solo con le attività di asporto e di consegna a domicilio. Oggi l’Asl provinciale ha registrato 241 nuovi casi, ma a preoccupare è soprattutto il trend delle ultime settimane. Come ha sottolineato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, già tra il 17 e il 23 febbraio nella provincia di Frosinone è stato registrato un aumento del 95,1% dei nuovi casi, con un’incidenza dei positivi ogni 100mila abitanti pari al 243,14%. Già il 23 febbraio scorso era stata istituita una zona rossa nel Comune di Torrice, a causa della forte incidenza e presenza della variante inglese.

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