Il sistema sanitario nazionale è “un patrimonio da preservare e su cui investire a tutela dell’intera collettività”. A ricordarlo è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio al presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, in occasione della prima Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato. Un anno dopo l’inizio dell’emergenza pandemica nel nostro Paese, anche l’ex premier Giuseppe Conte ha dedicato un messaggio a tutti coloro che hanno combattuto in prima linea contro il Covid: “Ogni giorno hanno lavorato senza risparmiarsi, con coraggio e dedizione, dimostrando un forte spirito di comunità. Hanno salvato tante vite, hanno curato e assistito tanti malati. Alcuni hanno pagato questo impegno con il sacrificio della propria vita“, ha scritto su Facebook l’ex presidente del Consiglio, che ha guidato l’Italia durante la prima e la seconda ondata. “Tutti hanno convissuto con il dolore e hanno combattuto contro la stanchezza. Ma non hanno mai abbassato la guardia né si sono mai sottratti alle responsabilità della loro missione. Questa giornata l’abbiamo dedicata a loro. Perché noi non dimentichiamo. Non potremo mai dimenticare i loro sforzi e i loro sacrifici. Non smetteremo mai di ringraziarli”.

Parole di commozione che si sommano a quelle del capo dello Stato, che ha espresso “commossa vicinanza ai familiari dei caduti per la salvaguardia della salute di tutti noi” perché “fin dall’inizio della diffusione del virus, il personale sanitario si è dimostrato all’altezza di una minaccia di così vasta portata, impegnandosi al meglio, con tutti gli strumenti a disposizione, al fine di evitare che l’epidemia precipitasse in una catastrofe irreversibile“. Un impegno “contrassegnato da difficoltà e sofferenze: moltissimi operatori hanno contratto il virus e tante sono le vittime che abbiamo dovuto piangere tra medici e infermieri. Soprattutto a loro va dedicata questa Giornata”, che è l’occasione per “rinnovare la più profonda riconoscenza del Paese verso tutti coloro che, con professionalità e abnegazione, si sono trovati, e tuttora si trovano, in prima linea nel fronteggiare l’emergenza pandemica che, a distanza di poco più di un anno dalla sua comparsa, ancora ci affligge”.

Mattarella ha rivolto anche un augurio ai dirigenti delle Acli, di cui si celebra il congresso, e a tutti gli iscritti, inviando un messaggio al presidente Roberto Rossini: “In questo tempo, così difficile, di fronte alle emergenze causate dalla pandemia, è motivo di apprezzamento il loro impegno all’educazione civica, per rafforzare le reti di solidarietà, per ampliare la partecipazione democratica, per ridurre le diseguaglianze sociali”. “Il prolungarsi della pandemia – ricorda il Capo dello Stato – produce drammatiche conseguenze, segnando di dolori e lutti le nostre comunità e innescando una crisi economica e sociale di grave portata. Antichi squilibri sono aumentati, nuove fratture si sono prodotte. È necessaria un’azione coraggiosa per ricucire quel che si è lacerato e per rinnovare ciò che è utile a costruire un domani migliore”. “Nelle difficoltà abbiamo riscoperto la capacità di resilienza della nostra gente, il senso del dovere di molti, la solidarietà e la gratuita azione volontaria a favore di chi ha più bisogno, il valore delle reti associative. Insieme alle istituzioni, tutti i corpi intermedi e il terzo settore, espressione della società civile, sono chiamati a partecipare alla sfida di una vera e propria rinascita, che ponga la dignità della persona e l’affermazione dell’eguaglianza dei diritti e delle opportunità al centro delle iniziative, come detta la Costituzione repubblicana. Per assicurare”, conclude Mattarella, “prospettive di un futuro positivo alle generazioni più giovani”.

In occasione della giornata, anche Papa Francesco rivolge “un pensiero speciale” ai medici, infermieri e operatori sanitari deceduti a causa della pandemia, “ricordando lo svolgimento generoso e a tratti eroico della loro professione vissuta come una missione”. “L’esempio di tanti nostri fratelli e sorelle che hanno messo a repentaglio la propria vita fino a perderla suscita in tutti noi viva gratitudine ed è motivo di riflessione di fronte a tanta oblatività”, dice il Pontefice nel messaggio letto da monsignor Vincenzo Paglia, a conclusione della cerimonia commemorativa promossa dalla Fnomceo. “L’intera società”, prosegue nel suo discorso Francesco, “è stimolata a testimoniare sempre più l’amore al prossimo e la cura degli altri, specialmente in più deboli. La dedizione di quanti anche in questi giorni sono impegnati negli ospedali e nelle strutture sanitarie è un vaccino contro l’individualismo e l’egocentrismo, e dimostra il desiderio più autentico che abita il cuore dell’uomo: farsi accanto a coloro che hanno più e bisogno e spendersi per loro”. “Mi unisco spiritualmente a quanti sono riuniti al significativo evento commemorativo ed invio il mio benedicente saluto”, conclude papa Francesco.

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