Una lunga guerra di posizione sul cui esito nessuno si sente di scommettere. Alla fine del primo giorno di lavoro sul programma, le forze politiche chiedono prudenza ma non nascondono le tensioni. La strada per la nascita di un nuovo governo rimane in salita e l’accordo sui temi non è l’unico ostacolo. In parallelo infatti al tavolo di Montecitorio, procedono i contatti tra pontieri e vertici dei partiti per riuscire a risolvere quello che rimane il problema centrale: i nomi di chi dovrà formare il nuovo esecutivo. La questione da affrontare innanzitutto riguarda la guida e la domanda è sempre la stessa: Italia viva è disposta a sostenere un governo presieduto da Giuseppe Conte? I renziani stanno rinviando la discussione il più a lungo possibile: pretendono che prima si chiuda la discussione sul patto di legislatura e si elabori un documento scritto.

Un rinvio che non fa che aumentare i sospetti nelle trattative: M5s, Pd e Leu temono che all’ultimo momento i renziani metteranno il veto sul premier uscente, lasciandoli con la responsabilità di far saltare il banco. Una strategia che però ha una scadenza imminente: nel pomeriggio di martedì l’esploratore Roberto Fico è atteso al Colle e difficilmente riuscirà a guadagnare molto altro tempo. Al massimo, è l’indicazione che arriva dal Quirinale, si potrebbe rinviare di mezza giornata, ma il nodo sul premier va sciolto il prima possibile. Intanto il tavolo di lavoro sul programma si è chiuso alle 21 ed è stato aggiornato a domani mattina alle 9 per concludersi intorno alle 13. Alla fine, è questo l’obiettivo fatto trapelare in serata, ci sarà un verbale scritto sugli argomenti discussi e su ogni tema verranno indicate eventuali distanze nelle posizioni dei partiti coinvolti. Il tema che resta da affrontare è anche uno dei più delicati: la giustizia.

Mes, reddito di cittadinanza e giustizia – La cronaca della giornata di oggi arriva tramite i resoconti ufficiosi dei partiti. E quello che emerge tramite le fonti interne è il tentativo, da una parte e dall’altra, di rilanciare su ogni punto con i temi che più stanno a cuore alle forze politiche. Uno degli scontri più accesi ha riguardato il Mes: Italia viva ha rimesso sul tavolo la necessità di fare ricorso al fondo, anche in maniera “parziale”, per sostenere la sanità. Una richiesta che però è da considera inaccettabile per il Movimento 5 stelle. Mentre il Pd non si è detto contrario allo strumento, ma ha chiesto piuttosto più fondi per la sanità. Il Mes però non è stato l’unico capitolo su cui sono state registrate distanze: la mattinata è stata dedicata alla discussione sul lavoro e quindi il reddito di cittadinanza. Questa è una delle misure centrali per i 5 stelle, mentre i renziani chiedono che venga rivista. Il M5s è andato anche oltre e ha avanzato la proposta di una “riforma degli amortizzatori sociali, che sarebbero destinati a tutte le categorie di lavoratori, compresi gli autonomi”. E l’introduzione di “un salario minimo e dell’equo compenso per professionisti e lavoratori autonomi”. Dal fronte renziano sarebbe invece arrivata anche la richiesta di rimuovere il capo dell’Anpal Mimmo Parisi e quello dell’Inps Pasquale Tridico, entrambi di nomina pentastellata.

I renziani si sono fatti sentire anche sulle riforme costituzionali: a metà giornata hanno proposto l’istituzione di una commissione bicamerale a guida dell’opposizione. Un coinvolgimento delle opposizioni che andrebbe anche esteso, secondo quanto detto dallo stesso Ettore Rosato, alla discussione sul Recovery fund. Tra i tanti temi si è anche parlato di legge elettorale: i renziani vogliono un sistema maggioritario, mentre il resto dei partiti chiede il proporzionale. I 5 stelle hanno spinto invece sull’introduzione delle preferenze e il voto ai 18enni anche per il Senato. La delegazione pentastellata ha poi proposto, tra le altre cose, l’introduzione del referendum propositivo, la costituzionalizzazione dei limiti alla decretazione d’urgenza, il ricorso a una maggioranza qualificata per l’approvazione della legge elettorale. Rilanciata anche l’approvazione delle leggi sul conflitto di interessi e sulle lobby. Sulla giustizia Italia viva ha chiesto al tavolo sul programma, a quanto si apprende, un cambio di passo “perché la strategia giustizialista di Bonafede non ha funzionato”. I rappresentanti di Iv avrebbero chiesto di cambiare la prescrizione, la riforma del processo penale in modo da non eliminare i diritti della difesa e di accelerare i tempi del processo civile e penale. Ma la discussione sulla giustizia è stata riaggiornata in mattinata.

Seduti al tavolo a parlare dei temi c’erano gli esponenti delle varie forze politiche della maggioranza uscente: i capigruppo M5s Crippa e Licheri, quelli dem Delrio e Marcucci, i renziani Boschi e Faraone, De Petris e Fornaro per Leu, poi gli Europeisti Fantetti e Buccarella, per le Autonomie Laniece e Bressa, per Centro democratico Tabacci e Tasso. Fico, dopo una prima introduzione, non ha partecipato ai lavori perché non spetta a lui fare la sintesi finale.

Le trattative sui nomi – Sono molto poche le informazioni fatte trapelare sulle trattative che riguardano i nomi. Secondo l’agenzia Ansa, il presidente della Camera nelle ultime ore ha avuto nelle ultime ore contatti con tutte le personalità istituzionali e politiche protagoniste nella nascita del nuovo esecutivo. E proprio con Renzi ci sarebbero stati alcuni colloqui. E’ circolata anche la voce di una “call” con tutti i leader della potenziale maggioranza, ma è stata smentita da Montecitorio. Secondo alcune ricostruzioni, il vertice tra i leader sarebbe stato in programma per la fine della giornata e poi saltato all’ultimo minuto.

Intanto le impressioni che arrivano dai partiti sono diverse. In casa Pd, dove il nome di Conte resta blindato, chi segue da vicino la difficile mediazione – tra i protagonisti ci sarebbe Dario Franceschini – si dice convinto che ci siano le basi per un accordo che consenta a Fico di portare al Quirinale il via libera al premier uscente. Ma Renzi insiste nel dare messaggi ambigui e, in serata, ha fatto uscire alcuni messaggi che avrebbe diffuso nella chat con i suoi parlamentari nei quali accusa i 5 stelle di bloccare tutto. E questo, secondo i più pessimisti, sarebbe l’ennesimo segnale di rottura. Al tempo stesso però, dal fronte Iv assicurano che alla domanda Conte sì o no, Renzi non si sottrarrà, anche per rispetto al capo dello Stato. Non è però neanche escluso che il presidente della Camera si presenti a Mattarella con un “Nì”: a quel punto, secondo le stesse fonti, con agli atti il Sì di tutti gli altri gruppi, Mattarella potrebbe dare a Conte comunque l’incarico di formare un nuovo governo. Ma anche questa è solo un’ipotesi. “Io non pongo veti, non ho pregiudizi”, ha detto Renzi ai suoi. Oggi l’unico segnale ufficiale arrivato dall’ex premier è stato tramite la sua enews: “Spero avremo un governo entro la fine della settimana”, ha scritto. Un segnale di apertura per molti, anche se poi è stato sommerso dai rilanci al tavolo sul programma. Del resto a Renzi l’estrema ratio di un governo istituzionale non dispiace. Il leader di Italia viva non ha mai nascosto il desiderio di avere alla fine un governo guidato da Mario Draghi, e a questo proposito nelle scorse ore i rumors su Mario Draghi si erano trasformati in notizie di stampa, con i quotidiani del gruppo Gedi che parlavano addirittura di telefonate di Mattarella per pre allertare l’ex presidente Bce. Una ricostruzione smentita dallo stesso Quirinale.

Per quanto riguarda la squadra, Vito Crimi avrebbe comunicato che i ministri M5s non si toccano, neanche uno. Il problema per i 5 stelle, già fortemente in subbuglio, è proprio quello di andare a toccare pedine finora ritenute fondamentali come il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Ma non è l’unico nome finito nei tritacarne dei retroscena. A essere messe in discussione anche la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e quella dell’Istruzione Lucia Azzolina. Ma se cedessero su questi fronti, poi non è detto che il gruppo li segua compatti. Ad esempio oggi a parlare è stata la senatrice M5s Bianca Laura Granato, vicina ad Alessandro Di Battista: “Mi spiace, io non ci sto”, ha scritto su Facebook. “Non ci sto a farmi dare i voti da Renzi sulla scuola. Staremo a vedere come si chiude questa partita, ma la mia fiducia al prossimo governo sarà un atto ben ponderato, dettato da ciò che finirà nell’agenda di governo e dai ministri più o meno degni che saranno proposti per i dicasteri”.

Sempre secondo l’Ansa, Renzi avrebbe chiesto per Italia viva tre ministeri (più uno per Nencini), di cui due con portafoglio e uno senza, come la Famiglia, più diversi (c’è chi dice tre, chi sei) sottosegretari. Questi i rumors riferiti dall’Ansa e che ricorrono nelle varie ricostruzioni. Resterebbero forti dubbi di Iv su Roberto Gualtieri ma è nota l’attenzione del Quirinale sulla continuità di alcuni ministeri chiave, oltre allo scudo alzato dal Pd. A sera, si accredita l’ipotesi di Ettore Rosato agli Interni al posto di Luciana Lamorgese, mentre il dem Lorenzo Guerini resterebbe alla Difesa. Roberto Speranza terrebbe la sanità. Per Iv Maria Elena Boschi, osteggiata da una parte dei pentastellati, aspirerebbe alle Infrastrutture (in chiave sblocco cantieri e Recovery) o Lavoro (in chiave Jobs act e riforma del reddito di cittadinanza), anche se c’è anche chi ipotizza l’Università. Gli stessi rumors danno in uscita la dem Paola De Micheli (in ingresso un’altra esponente donna del Pd, come Madia o Fedeli) e una possibile staffetta tra Andrea Orlando e Peppe Provenzano tra governo e Nazareno. Ma la richiesta di Italia viva di sostituire Bonafede alla Giustizia e Catalfo al Lavoro sarebbe stata finora respinta dai Cinque stelle. Così come resterebbe la difesa di Tridico e Parisi (quest’ultimo vero bersaglio dei renziani). Nel mirino resterebbero anche le tante ‘deleghe’ di Domenico Arcuri, mentre su Piero Benassi ai Servizi non ci sarebbe una contrarietà netta dei renziani.

CRONACA ORA PER ORA

22 – M5s: “C’è collaborazione di tutte le parti”
“Si è trattata di una giornata di lavoro intensa, non abbiamo mai abbandonato l’atteggiamento costruttivo anche quando il confronto è stato franco. Abbiamo riscontrato la volontà di collaborazione di tutte le parti, consapevoli del momento difficile che attraversa il Paese, pur in presenza di temi sui quali ci sono posizioni e sensibilità diverse. Continuiamo a lavorare con spirito costruttivo, consapevoli della necessità di fare in fretta, nell’interesse esclusivo degli italiani”. Lo affermano i due capigruppo M5S di Camera e Senato, Davide Crippa ed Ettore Licheri.

21 – Renzi: “Noi siamo disponibili e collaborativi”
“Vediamo domani” come il presidente Fico “immaginerà di muoversi”. “Noi ci manteniamo disponibili e collaborativi, senza veti e senza pregiudizi. Speriamo che nelle prossime ore si faccia un passo in avanti”. Così Matteo Renzi scrivendo nella chat dei parlamentari di IV

20.20 – M5s ha chiesto anche il referendum propositivo
Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, tra le proposte portate al tavolo per il programma dalla delegazione del MoVimento 5 Stelle, in tema di riforme costituzionali, ci sono l’introduzione del referendum propositivo, la costituzionalizzazione dei limiti alla decretazione d’urgenza, il ricorso a una maggioranza qualificata per l’approvazione della legge elettorale. Rilanciata anche l’approvazione delle leggi sul conflitto di interessi e sulle lobby.

20.14 – Il tavolo si conclude alle 21 e si riaggiornerà alle 9 di domani
E’ previsto che si concluda stasera alle 21 la giornata di lavori del tavolo per il programma convocato dal presidente della Camera Roberto Fico, nell’ambito delle consultazioni. La riunione verrà poi aggiornata alle 9 di domani mattina.

20 – Minuto (Fi): “Io sostenitrice del Conte Ter? Non cambio schieramento nel modo più assoluto”
“Io possibile sostenitrice del Conte Ter? No, non cambio schieramento nel modo più assoluto, non tradirei mai gli elettori del centrodestra”, assicura a ‘Un Giorno da Pecorà, la senatrice di Forza Italia Anna Carmela Minuto, considerata dai boatos tra i papabili ‘responsabilì a sostegno di Conte. “Forse -spiega- mi hanno associato ai possibili sostenitori di Conte perché pugliese come il premier e il ministro Boccia”.

19.30 – M5s chiede preferenze nella legge elettorale e voto ai 18enni anche in Senato
“Approviamo presto una riforma elettorale che consenta ai cittadini di indicare il proprio candidato, reintroducendo le preferenze. Consentiamo ai diciottenni di votare anche per il Senato e introduciamo la tutela dell’ambiente in Costituzione”. Sono queste, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, alcune delle proposte portate al tavolo per il programma dalla delegazione del MoVimento 5 Stelle in tema di riforme costituzionali. La delegazione pentastellata ha anche proposto, tra le altre cose, l’introduzione del referendum propositivo, la costituzionalizzazione dei limiti alla decretazione d’urgenza, il ricorso a una maggioranza qualificata per l’approvazione della legge elettorale. Rilanciata anche l’approvazione delle leggi sul conflitto di interessi e sulle lobby.

19 – Binetti: “Sotto scacco Italia viva senza aperture al centro”
“Per evitare quello che stiamo vedendo in queste ore al tavolo, avrei auspicato, e continuo ad auspicare, la prospettiva di un governo di ampie intese. E’ quello che può tenere a bada l’abilità quasi pokeristica o ricattatoria di Matteo Renzi di alzare sempre la posta in gioco sulle scelte strategiche e sui nomi. Invece un allargamento della maggioranza all’area di centro e di Forza Italia potrebbe consentire di diluire davvero il potere di veto e aumentare quello di mediazione”. A dirlo è la senatrice dell’Udc, Paola Binetti, interpellata al telefono. “Finché non si riconosce che Renzi non può essere l’unico interlocutore, il governo resterà appeso a uno solo che condiziona l’intero processo. E così facendo perdono tutti”, ha aggiunto. Infine sulla proposta di una Bicamerale sulle riforme lanciata da Italia viva, con la guida assegnata alle opposizioni, la senatrice ha commentato: “Sono favorevole ma l’importante è che non siano parole in libertà e che si riconosca davvero il ruolo che spetta al Parlamento, spesso ora bistrattato o superato”.

18.28 – M5s chiede il salario minimo
Accanto al completamento del reddito di cittadinanza, si apprende da fonti parlamentari, dal M5S sarebbe stata avanzata, tra le altre, la proposta di una “riforma degli amortizzatori sociali, che sarebbero destinati a tutte le categorie di lavoratori, compresi gli autonomi”. Proposta – si apprende ancora – anche l’introduzione di “un salario minimo e dell’equo compenso per professionisti e lavoratori autonomi”.

18.25 – M5s: “Completare reddito di cittadinanza”
“Completiamo il reddito di cittadinanza con il rafforzamento delle politiche attive e dei controlli, così come era stato previsto fin dall’inizio”. E’ questa, a quanto si apprende da fonti parlamentari, la posizione portata al tavolo sul programma dalla delegazione M5S sul tema delle politiche del lavoro.

18.20 – Tavolo riprende dopo una pausa per sanificazione
E’ stato interrotto per circa mezz’ora, per areare e sanificare gli ambienti, il lavoro del tavolo per il programma convocato dal presidente della Camera Roberto Fico, nell’ambito delle consultazioni. Dopo riforme e Recovery Plan, dovrebbero essere sanità e giustizia i prossimi temi da affrontare, come ha spiegato uno dei partecipanti, alla ripresa della riunione nella Sala della Lupa, a Montecitorio.

18.15 – Renzi riunisce i gruppi di Italia viva domani a pranzo
Matteo Renzi dovrebbe riunire, a quanto si apprende, i gruppi parlamentari di Italia viva domani all’ora di pranzo.

18 – Italia vive chiede il Mes
Italia viva chiede il Mes al tavolo sul programma di governo, in corso a Montecitorio. Il tema, a quanto si apprende, è stato posto dai rappresentanti renziani, che hanno aperto anche a una richiesta parziale del prestito, previa valutazione delle misure da finanziare. Netto il No del M5s. I rappresentanti Pd avrebbero invece ribadito la posizione di non contrarietà di principio dei dem allo strumento, se ci fosse un’intesa in maggioranza, ma avrebbero più in generale posto il tema della necessità di maggiori finanziamenti per la sanità.

16.30 – Abate (M5s): “Renzi inaffidabile. Fiducia a Conte? Ognuno di noi farà le sue considerazioni”
“Il ritorno al governo con Iv? Dico solo che l’atteggiamento di Renzi, in un momento così delicato come quello che stiamo vivendo, mentre siamo in piena sofferenza sanitaria ed economica, ha dimostrato la totale inaffidabilità di questa persona”, dice all’Adnkronos la senatrice M5S Rosa Silvana Abate. Voterà la fiducia al nuovo esecutivo? “Io faccio l’avvocato, parlo con i documenti. Massima fiducia nel premier Conte e nei colleghi M5S seduti al tavolo delle trattative, poi ognuno di noi farà le sue considerazioni. Quello che è successo è sotto gli occhi di tutti. E’ tutto in itinere: vediamo quello che verrà fuori”, replica la pentastellata.

15.35 – Rosato: “Se non ci sarà accordo su Mes ne prenderemo atto”
“Noi non pensiamo che Italia Viva debba dettare l’agenda, e che quello che diciamo debba essere accettato per forza. Sul Mes non abbiamo mai avuto, in tanti mesi, un luogo in cui discutere. Se alla fine di questa mediazione non ci sarà un accordo sul fatto che questo strumento vada utilizzato, ne prenderemo atto”. Lo dice Ettore Rosato di Iv a Tagadà su La7.

15.31 – Italia viva vuole commissione bicamerale per le riforme
Italia viva ha chiesto al tavolo sul programma, a quanto si apprende, l’istituzione di una commissione bicamerale per le riforme con presidenza all’opposizione. L’idea di una bicamerale era stata anticipata in mattinata dal deputato di Iv Roberto Giachetti.

15.30 – Rosato: “Serve un documento scritto”
“Un governo nasce su un programma, è un fatto banale”. Lo dice Ettore Rosato di Iv a Tagadà su la7 a proposito del documento sul programma. “Serve un documento scritto e quella del cronoprogramma è una idea che condividiamo”.

15 – Lombardi (M5s): “Se premier diverso da Conte opportuno andare su Rousseau”
“Se c’è un veto su Renzi? No, non c’è su nessuno che voglia lavorare sui temi, ma certo per lui questa è la prova del nove”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di ‘Un Giorno da Pecora’, la capogruppo M5S alla Regione Lazio Roberta Lombardi. Di Battista non vede per nulla di buon occhio un ritorno al governo col senatore di Iv. “Ognuno fa quel che crede. Capisco Di Battista, che fa bene a ricordare al mondo chi è Renzi”. Se si palesasse la possibilità di un premier diverso da Giuseppe Conte, dovreste far votare i vostri elettori online? “Con una personalità diversa da Conte come premier forse sarebbe opportuno andare su Rousseau. Io non vedo motivazione per cambiarlo a meno di impuntature inspiegabili, escludo categoricamente un altro nome che non sia Conte”. Voi siete per non avere indagati al governo. “E’ il minimo sindacale – ha detto Lombardi – almeno negli organi apicali dovremmo essere un esempio”.

14.50 – Giachetti (Iv): “Presenterò la proposta di una commissione bicamerale per le riforme costituzionali”
“Nelle prossime ore presenterò la proposta di una Commissione Bicamerale per alcune circoscritte riforme costituzionali”. Lo annuncia il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti, che aggiunge: “Penso che, a prescindere dagli sviluppi della crisi di governo, sia indispensabile intervenire non solo sulla legge elettorale ma anche su alcuni indispensabili interventi costituzionali che consentano al Paese di uscire dallo stallo con il quale conviviamo da anni”. La proposta prevede che la Presidenza della Commissione sia affidata a un rappresentante dell’opposizione.

14.40 – E’ ripreso il tavolo sul programma
È ripreso, nella sala della Lupa di Montecitorio, il tavolo sul programma convocato dal presidente della Camera Roberto Fico. I gruppi riprenderanno il confronto partendo dalle riforme e la legge elettorale. Dopo, viene spiegato, verranno affrontato i temi sanità (e vaccini) e giustizia. Dal tavolo, viene riferito, non emergerà un vero e proprio programma, quanto piuttosto una “bozza di lavoro” che servirà a capire se ci sono “nodi insormontabili” o se invece esistono “le condizioni politiche e numeriche”. Si aspetta, poi, la convocazione del tavolo tra i leader- che dovrebbe essere tra stasera e domani – per sciogliere il nodo che riguarda i nomi.

14.40 – Buccarella: “Clima collaborativo al tavolo”
“C’è stato un clima collaborativo, quasi inaspettatamente per me che partecipo per la prima volta”. L’ha detto il senatore Maurizio Buccarella del gruppo degli Europeisti-Maie-Cd a proposito del tavolo con la maggioranza a cui sta partecipando. “Fico ha parlato all’inizio e ci ha comunicato quello che si aspetta – ha aggiunto il senatore – e cioè che entro oggi gli facciamo sapere se ci sono le condizioni per lavorare insieme, se c’è un punto di caduta. Si sta partendo dal documento sottoscritto dalla maggioranza precedente nel dicembre scorso”. Ha confermato che si è parlato anche del reddito di cittadinanza (“C’è la volontà di verificare eventualmente quello che c’è da correggere”) e ha negato che ci siano stati momenti di tensione in mattinata (“Non credo ci saranno”). Infine, sui nomi del prossimo premier? “Per molti sarebbe opportuno che il presidente dimissionario restasse al governo”. E su questo cosa ha detto Italia viva? “Non ha posto veti ma non ci siamo addentrati”. E ha concluso: “Spero che ora procederemo spediti”.

14.30 – Il Pd ha parlato di “ammortizzatore unico, parità salariale e piena occupazione femminile”
“Al tavolo con il Presidente della Camera Roberto Fico, i capigruppo del Pd Graziano Delrio e Andrea Marcucci affrontando il tema del lavoro hanno posto l’esigenza dell’ammortizzatore unico, della parità salariale e della piena occupazione femminile”. È quanto fanno sapere fonti dem dell’incontro in corso a Montecitorio.

14 – Tabacci: “Non ci sarà alcun documento alla fine della riunione”
La riunione del tavolo sul programma del governo non dovrebbe concludersi con un documento scritto. Lo hanno riferito ai cronisti Bruno Tabacci, leader di Cd, e Antonio Tasso, capogruppo del Maie alla Camera. “Non ci sarà alcun documento alla fine della riunione – ha spiegato Tasso – che serve piuttosto a verificare se non ci sono condizioni ostative ad andare avanti con le intese sul nome da indicare al presidente Mattarella per l’incarico”. Analoghe le parole di Tabacci, che ha confermato l’assenza di un documento programmatico scritto al termine del tavolo.

13.20 – Tabacci: “Affrontato due temi: lavoro e riforme istituzionali”
“Stamani abbiamo affrontato due temi: le politiche del lavoro e le riforme istituzionali e quella elettorale. Dobbiamo mettere nelle condizioni il presidente Fico di poter andare a riferire al presidente Mattarella entro domani”. Lo ha detto ai cronisti Bruno Tabacci, leader di Cd, alla fine della mattinata di riunione del tavolo di lavoro sul programma di governo. “Dobbiamo vedere se il Parlamento riesce a non farsi commissariare – ha aggiunto – perché se non decolla il governo Conte, c’è il governo del Presidente”.

13.10 – Tavolo sospeso, si riprende alle 14.15
Sospeso per una pausa il tavolo di maggioranza convocato dal presidente della Camera Roberto Fico. I lavori riprenderanno alle 14,15.

12.50 – Fonti all’Ansa: “Confronto teso su Anpal, Inps e reddito di cittadinanza”
Le politiche attive del lavoro, con il ruolo di Anpal e Inps, ma anche il reddito di cittadinanza, sono state questa mattina al centro di un confronto al tavolo sul programma di governo tra i partiti della maggioranza. Lo conferma più di una fonte presente all’incontro, parlando di una discussione a tratti tesa, un confronto duro. Altre fonti negano invece che si sia litigato sul tema, ma parlano di un confronto sereno.

12.45 – Renzi: “Programma va deciso adesso”
“Finalmente – grazie a noi – si discute di contenuti”, scrive Matteo Renzi nella sua enews. In cui mette sul tavolo nuovamente i temi divisivi, dal Mes al commissario Arcuri, dalla “politica giustizialista” al Recovery Plan e alle scuole. “Queste cose vanno decise adesso. Se non ci fosse stata Italia Viva questa discussione non l’avrebbe fatta nessuno”, scrive Renzi.

12.4o – Renzi: “Spero governo entro settimana. Dovrà essere all’altezza”
“Alla fine di questa settimana avremo, spero, il nuovo Governo. Dovrà essere all’altezza delle sfide di questo periodo. E dovrà essere un governo di persone capaci e meritevoli. Solo così l’Italia si salva, solo così”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews.

11.55 – Zingaretti: “Conte e Gualtieri punti fermi? Non va nemmeno ripetuto”
“Sono cose che non vanno nemmeno ripetute perché poi diventano una notizia”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti, a margine di una iniziativa della Regione Lazio, risponde a chi gli chiede se sul fronte del governo Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri siano dei punti fermi.

11.50 – Zingaretti: “Trappola da Renzi? Fiduciosi che ci sia volontà sincera”
“Siamo fiduciosi che la disponibilità data da tutti sia una volontà sincera. Una volontà che in queste ore è messa alla prova da un approfondimento sui contenuti. Io credo che la sostanza di quel che sta avvenendo sia positiva. E’ giusto che ci sia un confronto schietto, i temi sono tanti dalla giustizia alle riforme”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti risponde a margine di una iniziativa della Regione Lazio a chi gli chiede se teme una trappola da Matteo Renzi che sta alzando la posta sul governo.

11.40 – Zingaretti convoca Comitato politico Pd alle 13
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha convocato per le 13 il Comitato politico del partito, di cui fanno parte i membri della segreteria, la delegazione al governo e i capigruppo. Lo apprende l’ANSA da esponenti della segreteria e dei gruppi parlamentari. La riunione, si terrà on-line, durante la pausa del tavolo tematico sul programma di governo in corso a Montecitorio.

11.30 – Rosato (Iv): “Gualtieri? Nessun veto, ma vogliamo discontinuità”
Volete far fuori il ministro dell’Economia Gualtieri? “Non c’è nessun veto nei confronti di nessuno, non è un problema di persone, non lo è nei confronti del presidente del Consiglio o dei singoli ministri, vogliamo discontinuità nella linea politica rispetto alla passato”. Lo ha detto Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e presidente di Italia Viva, a 24 Mattino di Simone Spetia su Radio 24.

11.20 – Morra a Bonomi: “Merito Recovery è soprattutto di Conte”
“Bonomi, Confindustria, contribuisce a costruire narrazioni false. Il Recovery Fund è stato merito innanzitutto del Presidente del Consiglio, perché tanti altri puntavano sul Mes. Amicus Plato, sed magis amica veritas. Ed i giornalisti ricordino la verità per favore!”. Così su Facebook il senatore M5S Nicola Morra, replicando al presidente di Confindustria Carlo Bonomi, il quale ha auspicato la conferma di Roberto Gualtieri al Mef perché “il Recovery è merito suo”.

10.50 – Merlo (Maie): “Se non esce un governo, si vada al voto”
“Se da quella stanza non esce un governo, allora si vada al voto”. Lo dice Ricardo Merlo del Maie interpellato a Montecitorio sul tavolo di lavoro convocato dal presidente della Camera Roberto Fico nell’ambito delle consultazioni.

10.45 – Fico lascia la Sala della Lupa, la riunione continua
Il presidente della Camera Roberto Fico ha lasciato la Sala della Lupa di Montecitorio, dove ha introdotto la riunione del tavolo di lavoro convocato da lui nell’ambito delle consultazioni. La riunione sta proseguendo.

09.45 – È cominciato il tavolo di lavoro a Montecitorio
Al via nella sala della Lupa di Montecitorio la riunione del tavolo di lavoro convocato dal presidente della Camera Roberto Fico, nell’ambito delle consultazioni. All’incontro, che sarà introdotto da Fico, partecipa una quindicina di persone: i capigruppo di M5S Davide Crippa ed Ettore Licheri, quelli del Pd Graziano Delrio e Andrea Marcucci, per Italia Viva i capigruppo Maria Elena Boschi e Davide Faraone, per Liberi e Uguali Federico Fornaro e Loredana De Petris, per ‘Europeisti – MAIE – Centro Democraticò del Senato i senatori Raffaele Fantetti e Maurizio Buccarella, per il Gruppo parlamentare ‘Per le Autonomie del Senato Albert Laniece e Gianclaudio Bressa, per CD-Maie Bruno Tabacci ed Antonio Tasso. Nella sala è stato allestito un enorme tavolo per garantire il distanziamento tra i presenti.

09.40 – Fassina (LeU): “Iv voce dell’establishment, vuole spostare asse verso interessi forti”
“Spostare l’asse del governo verso interessi più forti a mio avviso è inaccettabile. Italia viva ha interpretato un sentimento largamente prevalente nell’establishment e cerca di spostare l’asse del governo verso interessi più forti. Conte non è Che Guevara, il governo giallorosso non è stato rivoluzionario, ma ha dato maggiore attenzione a una serie di interessi sociali che erano molto a margine. L’importante è che sia chiaro che il punto non sono le slide del Recovery Plan, il punto politico è l’interpretazione di Italia viva di interessi molto forti che vogliono essere protagonisti ancora una volta di un passaggio fondamentale”. Lo ha detto il deputato di Leu, Stefano Fassina, alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.

09.34 – Fassina (LeU): “Conte va coinvolto al tavolo del programma”
“Mi preoccupa che ieri si sia avviata una discussione sul programma, senza chi poi dovrà gestirlo in prima persona, cioè il premier. Credo che nella giornata di oggi questo punto debba essere sciolto, va coinvolto Giuseppe Conte al tavolo del programma perché su indicazioni di tutti i gruppi parlamentari di maggioranza, eccetto Italia viva, Conte è il premier indicato”. Lo ha detto il deputato di Leu, Stefano Fassina, alla trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus.

09.25 – Tajani: “Sì al governo dei migliori”
“La proposta che a Forza Italia piace di più è quella di un governo dei migliori. Questo è quello che abbiamo proposto, ma la sinistra fino ad ora ha sempre detto di no”. Lo dice Antonio Tajani vicepresidente di Forza Italia, intervistato a Omnibus, su La7. “L’alternativa, se la sinistra non vuole, è solo il voto”, aggiunge. “Se si rifà un governo fotocopia del precedente è una presa in giro degli italiani”, sostiene Tajani. “In settimana presenteremo il piano vaccini di Forza Italia che arriva dopo la nostra proposta per il Recovery plan”.

09.10 – Salvini: “Centrodestra compatto, difficile governo con il Pd”
“Noi come Lega e centrodestra siamo compatti, stiamo facendo proposte. Abbiamo detto a Mattarella, ‘comunque vada noi votiamo in Parlamento quello che porta il governo: il rimborso per bar e ristoranti, la rottamazione delle cartelle elettorali, le vaccinazionì” ma “penso che sia difficile andare al governo con quel Pd che ha cancellato il decreto sicurezza, che vuole cancellare Quota 100. Come faccio a stare insieme a chi ha una visione del mondo totalmente diversa dalla mia?” Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite a ‘Buongiorno Lombardia’ su Telelombardia.

8.40 – Zanda (Pd): “Bene Conte-ter, ma se fallisce governo con personalità di alto profilo”
“Oggi sia Pd che M5S puntano tutto su un Conte-ter e non fanno ipotesi di un eventuale fallimento. Mi sembra però certo che, in qualsiasi circostanza, si dovrebbero evitare elezioni politiche anticipate e prevedere che all’Italia servirà una soluzione politica fortemente europeista con un governo formato e presieduto da una personalità di alto profilo e una maggioranza forte”. Così il senatore Pd Luigi Zanda, ex tesoriere ed ex capogruppo dem, intervistato da la Repubblica.

8.20 – Serracchiani (Pd): “Renzi, stop tatticismi. Tre partiti trovano in Conte punto di sintesi”
“Il modo migliore è giocare a carte scoperte. Intanto c’è la chiarezza di tre partiti della maggioranza che individuano in Conte il punto di sintesi e equilibrio. Siccome Iv ha detto che il tema non erano i nomi ma i contenuti, allora lavoriamo sui contenuti. Finito questo lavoro ci auguriamo che anche Iv converga su quello che è un punto di sintesi della maggioranza. Non penso si possa andare avanti solo sulla base della tattica. Mi auguro che anche il presidente Renzi capisca che non si può fare”. Lo afferma alla Stampa la vice-presidente del Pd, Debora Serracchiani.

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